Dimostrare che la violenza sulle donne e gli stereotipi che degradano l'immagine femminile sono fenomeni sempre presenti e radicati nella mentalità comune degli italiani. Questo l'intento dei creativi di Pubblicità Progresso, nel lanciare la nuova campagna di sensibilizzazione contro femminicidio e pregiudizi e a favore del rispetto e delle pari opportunità. Per sottolineare il concetto, la campagna è incentrata su un esperimento: affiggere cartelloni raffiguranti donne alle fermate degli autobus, accompagnati da fumetti con frasi a metà. Ad esempio: "Dopo gli studi mi piacerebbe...", "Quando cammino per strada mi piacerebbe..." e via dicendo. Punti di sospensione puntualmente completati da frasi offensive, volgari e degradanti. "Era il nostro obiettivo - spiega Alberto Contri, presidente di Pubblicità Progresso a L'Espresso, che ha pubblicato in anteprima i primi scatti (la campagna partirà ufficialmente a gennaio). "Far capire che la discriminazione è ancora diffusa e radicata nella fascia media della popolazione, che poi è quella che deve cambiare testa rispetto al problema". "La campagna vuole dirci: guarda lo schifo in cui le donne devono vivere - aggiunge la semiologa Giovanna Cosenza - ma in realtà ripropone per l'ennesima volta il rituale della degradazione delle donne".
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