«Oggi coltiviamo la memoria di un luogo che è un simbolo per centinaia di Comuni e di famiglie della Sardegna. Su questa terra un'intera generazione di sardi ha combattuto una guerra che non gli apparteneva, che non conosceva e ha lasciato per la prima volta la propria Isola per andare a raggiungere un fronte dove ha trovato purtroppo la morte».

Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, che oggi, ad Asiago, nella prima delle tre giornate in memoria dei caduti della Brigata Sassari, alla presenza delle autorità civili e militari, ha celebrato gli oltre duecento Sassarini, eroi della Prima guerra mondiale, con la deposizione di una corona d'alloro al monumento commemorativo nel Parco delle Rimembranze, nel cuore della città sull'altopiano dei Sette Comuni, dove, tra il 1916 e il 1917, i Dimonios, quasi tutti originari dell'Isola, trovarono la morte combattendo contro l'esercito austroungarico nella storica battaglia del Monte Zebio.

«Ricordare tutto questo», ha aggiunto, «significa mantenere vivo il legame tra la Sardegna e queste terre, ma soprattutto mantenere vivo quell’insieme di valori che deve guidarci nel ripudiare la guerra in tutte le sue forme e a costruire la pace. In quel conflitto i giovani della Brigata Sassari hanno dato un contributo di sangue enorme a tutto il Paese e hanno costruito un sogno che era l'aspettativa di una riconoscenza del nostro Paese nei confronti della Sardegna. Noi siamo qui oggi per continuare a ricordare il loro sacrificio e costruire finalmente il meritato riscontro». 

Presenti alla commemorazione anche l'assessore regionale dei Lavori Pubblici, Pierluigi Saiu, oltre alla delegazione dei sindaci sardi dei Comuni d'appartenenza dei soldati caduti e ai rappresentanti del Ministero della Difesa, della Regione Veneto e dell'amministrazione comunale di Asiago.

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata