Il 25 luglio 1943, dopo 21 anni, cadeva il regime fascista di Benito Mussolini.

Due gli atti ufficiali a sancire il declino della dittatura liberticida che aveva aveva tenuto in pugno l’Italia, conducendola in guerra al fianco del Reich nazista di Hitler: la sfiducia votata dal Gran Consiglio del fascismo, nella notte tra il 24 e il 25 luglio, cui seguì, l’indomani, l’arresto, a Roma, dello stesso Duce, sostituito alla guida del governo e dell'esercito dal maresciallo Pietro Badoglio, per ordine di re Vittorio Emanuele III.

Mussolini verrà rinchiuso prima a Ponza, poi sul Gran Sasso, da dove i nazisti lo faranno evadere, permettendogli di fondare la Repubblica di Salò.

Agli inizi di settembre, invece, Badoglio firmerà l’armistizio con gli Alleati.

Nei successivi due anni l’Italia affronterà il suo periodo più difficile: quello della guerra civile e dell'occupazione tedesca.

Due anni di sangue, violenza e distruzione, che devasteranno la Penisola da Nord a Sud, mietendo migliaia di vite. E che termineranno nell'aprile 1945 con la fine del conflitto e l'attesa Liberazione.

(Unioneonline/l.f.)

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