Porto Canale, la protesta degli ex lavoratori a Cagliari
La richiesta è di un rilancio che passi anche attraverso la nomina di un advisor internazionaleProtesta questa mattina al Molo Dogana di Cagliari degli ex lavoratori di Porto Canale.
Dopo il fallimento delle trattative con Q-Terminals per rilevare la concessione, la richiesta è di provvedere comunque a un rilancio del terminal container per garantire la vera continuità territoriale delle merci. E un impiego dei lavoratori.
La richiesta al presidente dell’autorità portuale, Massimo Deiana, è la «nomina di un advisor internazionale» che possa «mettere in campo tutti gli strumenti utili» per rendere nuovamente competitivo il terminal.
In particolare, spiega il portavoce dei lavoratori Ugo Dall’Ora, «ci riferiamo alla Zes, alla zona franca doganale interclusa, ma soprattutto a una significativa riduzione delle tasse dei servizi portuali e dei canoni di concessione». La richiesta è di «un accordo di programma che possa dare un sostegno economico al nuovo potenziale investitore».
«Abbiamo necessità vitale di una porta di accesso al mercato mondiale – la conclusione - per dare un senso alla Zes e alla zona franca doganale interclusa. I vantaggi fiscali doganali e burocratici da soli non sono sufficienti».