Cartoncini plastificati con poesie e brevi versi affissi sui pali dei lampioni del centro storico, stesi come indumenti al sole. Sbarca a Olbia (a sorpresa), tra la curiosità e gli scatti dei passanti, Lo Stendiversomio, un’operazione artistica di poesia errante che mescola parole e street art vagando di città in città alla ricerca del suo posto nel mondo.

Poche strofe che portano al mare, alla sabbia e al restituito senso dell'esistenza e, sotto, un appunto (che accompagna tutte le sue incursioni): «Sei in attesa? Sei di passaggio? Fermati un attimo qui. Bastano pochi secondi e farai un viaggio gratuito e inedito. Un viaggio tra le strofe della poesia. Questa è una fermata poetica utile a fermare il tempo e a intraprendere un'esperienza inusuale. La destinazione è la poesia errante qui sopra. Leggimi e rimarrò con te fino a quando lo vorrai». Firmato SV Lo Stendiversomio.

Fermate poetiche

L’autore è Ma Rea, al secolo Andrea Masiero, quarantatreenne padovano che vive a Bologna e guida gli autobus con una laurea in Scienze e tecnologie della comunicazione e che, dopo Roma, Piacenza, Padova, La Spezia, Napoli, Genova e tante capitali d'oltralpe, fa tappa anche a Olbia. Ma Rea, metafora delle sue creatività e identità racchiuse nell’acronimo del nome, ha lasciato tracce in tutta la Sardegna, nel suo primo viaggio alla scoperta dell'isola, tappezzandola, da nord a sud, di installazioni poetiche, alcune tradotte in sardo e in campidanese, aiutato dagli abitanti dei luoghi visitati. «Fusione delle parole stendibiancheria, verso e versuro (dal dialetto padovano, aratro), con il progetto Lo Stendiversomio smuovo le zolle della psiche e, come alla fine di percorso analitico, espongo l’inconscio pulito ad asciugare», racconta Ma Rea.

Il progetto

Lo stendiversomio è un progetto nato nel 2014 a Ferrara che racchiude varie modalità di diffusione della poesia migrante per farla uscire dalle pagine dei libri e farle raggiungere i posti più impensati e il cuore dei viandanti più attenti.

Dalla Fermata poetica ai Versi carrai, sui portoni abbandonati, dai Cestinamenti, adesivi di parole incollati sui gettarifiuti, alle Imboscate letterarie, strofe inserite clandestinamente tra le pagine dei libri in vendita, dai Congelamenti, versi sparsi tra gli scaffali dei supermercati, fino ai Consigli per gli altruisti, parole che rovesciano provocatoriamente il senso di messaggi pubblicitari e cartelli stradali.

Le tappe in Sardegna

Dopo le fermate poetiche in Gallura, lasciate a Olbia e a Budoni, l'invasione gentile del poeta di strada ha toccato la cima del Passo Genna ‘e Silana, nel Supramonte, ha lasciato impronte nel borgo San Salvatore di Sinis, a Barumini e a Oristano. Ha raggiunto Nuoro, ha fermato la sua poesia in Piazza Sebastiano Satta e, tra i vicoli, ha appeso Versi carrai e quattro o cinque Consigli per gli altruisti: "Pericolo scolarizzazione" campeggia su un cartello stradale che avvisa della presenza di bambini per la strada. A Orgosolo, la poesia di Ma Rea è attaccata sui cestini dei rifiuti: «Contenitori come generazione della bellezza che fu». A Cagliari, tra gli alberi di Piazza Garibaldi, Ma Rea ha steso il Bucato poetico, con la collaborazione dei passanti: pensieri intimi su biancheria intima (di carta) come pezzi della storia personale del poeta errante, che diventa collettiva. Perché i panni puliti si asciugano in strada.

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