«L’industria radiotelevisiva è impresa a tutto tondo, elemento primario per la formazione della coscienza democratica del Paese che trova la propria radice nella Carta dei diritti dell’Unione Europea e nella Carta costituzionale italiana, di cui celebriamo i 75 anni. Patrimonio di valori civili, sociali, culturali che le nostre associate hanno nel loro Dna».

Lo ha detto  il presidente dell'associazione, il sardo Franco Siddi, che ha aperto i lavori dell'assemblea Confindustria radio televisioni riunisce TV e radio del settore pubblico e di quello privato. L'occasione per celebrare i dieci anni di attività. Sono intervenuti il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

C'erano massimi rappresentanti delle aziende del settore, editori e amministratori delegati. In platea Lia Serreli, direttrice generale del gruppo editoriale L'Unione Sarda, con Videolina e Radiolina che sono realtà ormai consolidate. È stato ribadito il ruolo fondamentale delle tv locali, voci delle comunità, e la necessità di sostenerle in un momento difficile e di fronte alle nuove sfide tecnologiche.

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