Apre a Riad, dopo 35 anni di divieto assoluto, la prima sala cinematografica dell'Arabia Saudita.

Il 18 aprile prossimo l'inaugurazione.

Il divieto risale agli anni Ottanta, con rarissime eccezioni. La riapertura fa parte dell'ampio programma di riforme sociali, 'Vision 2030', voluto dal principe ereditario Mohammed Bin Salman.

Le autorità saudite hanno trovato un'intesa con Amc Entertainment Holdings per aprire 40 sale in 15 città nei prossimi cinque anni. Il piano del governo è di arrivare a 350 cinema con 2.500 schermi entro il 2030, per una previsione di incassi di circa un miliardo di dollari.

L'altra novità è che la nuova sala - come annunciato dal ministero dell'Informazione saudita - verrà edificata nel King Abdullah Financial District: avrà cinquecento posti a sedere e bagni in marmo. La struttura subirà una ristrutturazione questestate per aggiungere altri tre schermi. E, soprattutto, non sarà prevista la segregazione di genere: potranno quindi accedervi sia uomini sia donne.

Il prossimo giugno cadrà anche un altro divieto: le donne potranno guidare l'automobile.

Il processo di modernizzazione posto in essere dal principe è fortemente osteggiato dagli ultraconservatori perché considerato una minaccia per l'identità culturale e religiosa.

Nei mesi scorsi la massima autorità religiosa del Paese, il Gran Mufti Sheikh Abdul Aziz al-Sheikh, ha sostenuto che la musica, i concerti, i film e le sale cinematografiche siano fonte di "depravazione" e, se tollerate, potrebbero diventare elemento di "corruzione" per gli abitanti del regno.

(Unioneonline)
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