"Ha portato bellezza nella più brutta delle storie": così il disegnatore britannico Ross Collins, a nome della giuria, spiega perché Amnesty International e i bibliotecari inglesi hanno attribuito la Menzione speciale 2017 a "The Journey", libro per bambini scritto e illustrato da Francesca Sanna, 26 anni, cagliaritana con ascendenze nuoresi e carlofortine. Laurea in Architettura, tirocinio a Stoccarda, studi a Basilea, Master a Lucerna, casa a Zurigo. Per le tavole di quest'opera (pubblicata in Italia come "Il viaggio" da Emme Edizioni) aveva vinto nel 2016 la medaglia d'oro della New York Society of Illustrators, l'Oscar dei grafici.

STORIA DI UNA FUGA - Tante immagini e poche parole per raccontare la drammatica avventura di due bambini siriani che, avendo perso il padre in guerra, partono con la mamma alla volta dell'Europa. Sulla rotta dei clandestini, accompagnati da insidie e dolore. Storia vera, a lieto fine. Come poche, purtroppo.

Il racconto illustrato di Francesca ha trovato a Londra un editore specializzato (Flying Eye / Nobrow) che ci ha creduto quando gli italiani esitavano. E ha contagiato con il suo entusiasmo i colleghi di mezzo mondo: "The Journey" oggi è tradotto in quattordici lingue. Ma soprattutto ci hanno creduto la Cilip (l'Associazione britannica dei professionisti delle biblioteche e dell'informazione) e l'organizzazione umanitaria Amnesty International, che gli hanno attribuito la menzione d'onore destinata ai libri illustrati destinati ai bambini e che mettano insieme «qualità eccezionale» e capacità di «accrescere la consapevolezza dei diritti umani».

MASTER IN SVIZZERA - "Quel che Francesca Sanna è riuscita a fare è davvero straordinario", scrive ancora Ross Collins (vincitore della Menzione speciale 2016). "Francesca porta luce, colore e stile all'immaginario più difficile".

L'oggetto di tante lodi ha il sorriso, imbarazzato e incantevole, di una che ancora non riesce a parlare a voce alta del suo successo. "Non mi sarei mai immaginata tutto questo. Penso che ne sarei stata terrorizzata". Però Cilip è una potenza, il premio prestigioso, collaborare con Amnesty un sogno lungamente accarezzato quando "Il viaggio" era solo la tesi di master di una laureata sarda in Svizzera. "Avevo cercato di contattarli in Italia, senza riuscirci". Perciò essere invitata da protagonista nel quartier generale di Amnesty a Londra è stato come chiudere un cerchio.

NO ALLA RETORICA - Da che il libro è uscito, nel 2016, per Francesca Sanna è cominciata una girandola di viaggi (Gran Bretagna, Germania, Austria, Spagna, Italia) e incontri con autorità, politici che cercano di cambiare il mondo (fra tutti Bernie Sanders allo Hay Festival nel Galles), storici (del Bickberg College alla London University), scrittori, bibliotecari, insegnanti. Bambini. Nelle scuole Francesca si trova a tu per tu con scolari curiosi del mondo. Ma anche con creature che il viaggio del suo racconto l'hanno sperimentato in prima persona. "Capita che vogliano condividere il loro vissuto, specie se gli insegnanti hanno fatto un buon lavoro di integrazione". Negli incontri ravvicinati con i piccoli lettori di mezza Europa - lei stessa straniera, impegnata a parlare una lingua non sua - Francesca trova il senso profondo del suo lavoro: "Un'empatia che sconfigge il rischio, sempre presente, della retorica".

IMPEGNO - Il successo è una responsabilità: "Come dice Caparezza, il secondo album è sempre il più difficile". Ha nostalgia della Sardegna, ma non si sente un cervello in fuga: "In Italia non avrei potuto studiare illustrazione se non in poche, costosissime scuole private. In Svizzera ho preso un master in una prestigiosa università pubblica". La Sardegna è vicina, non solo perché c'è la famiglia. "Collaboro con un bel gruppo di illustratori, conosciuti quasi tutti dopo che ero già partita". Fra gli altri Giorgia Atzeni, Ignazio Fulghesu (il segno grafico del Festival Tuttestorie) la giovane Maria Chiara Aresti e "il pilastro di tutti noi», Pia Valentinis. «Mi piacerebbe avvicinare i miei mondi portando una loro mostra a Zurigo".

L'ARTE DI FARSI PAGARE - "Il viaggio" sta vendendo bene, in Francia, nel Regno Unito e persino negli Usa, dove è raccomandato dagli insegnanti. "C'è stato una specie di effetto anti Trump".

Stanno per uscire le edizioni cinese e coreana. Ma vivere di royalties non è ancora possibile. Nel frattempo, Francesca Sanna non disdegna il mondo dell'industria. I suoi disegni avvolgono le barrette di cioccolato ("come fossero copertine di libri") di Fortnum and Mason, dal 1707 fornitori di delizie per clienti di rango. Francesca firmerà anche i manifesti per l'edizione 2017 del Festival Lacanìas di Neoneli. Sta imparando l'arte più difficile, in Italia: negoziare e farsi pagare. "Troppi pretendono che gli artisti lavorino gratis. Non è giusto". Un consiglio per i colleghi giovani? "Prendetevi sul serio e pretendete di essere pagati. Altrimenti, mettete i vostri lavori su Internet. Cercatevi un altro mercato. C'è un mondo grande là fuori".

Daniela Pinna

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