Due giorni di incontri e dibattiti per discutere degli svariati utilizzi che del materiale lapideo si sono fatti attraverso i secoli e il messaggio che esso può veicolare, tra vita quotidiana, ambito sacro e produzione artistica. Domani e venerdì la Cittadella dei musei ospiterà il convegno organizzato all’Università di Cagliari, intitolato “Pietre parlanti. Società e cultura in Sardegna attraverso lo studio dei materiali lapidei: testimonianze e significati dall’antichità ai giorni nostri tra archeologia, arte, letteratura e architettura”.

La due giorni costituisce un'occasione di riflessione a conclusione del progetto biennale interdisciplinare (tra archeologia, storia dell'arte, letteratura, architettura e geologia), finanziato dalla Fondazione di Sardegna e incentrato sul valore che la pietra ha rivestito attraverso i secoli e il messaggio che essa può veicolare, tra vita quotidiana, ambito sacro e produzione artistica. Il caso di studio principale è costituito dal sito archeologico di Nora, dove l'Università di Cagliari lavora dal2013. Al progetto hanno partecipato Chiara Carboni, Andrea Cannas, Andrea Pala e Pamela Ladogana del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali; Marco Cadinu, Donatella Rita Fiorino e Silvana Grillo del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e Architettura.

Romina Carboni, responsabile scientifico del progetto, spiega come attraverso lo studio materiale lapideo e dei suoi svariati usi si possa conoscere meglio il passato: «La pietra non è infatti da intendersi solo nella sua accezione di elemento da costruzione o ornamentale, ma come documento tangibile, testimone di informazioni sulle tradizioni e sulla cultura delle popolazioni che si sono succedute attraverso il tempo in un determinato luogo. A questo scopo, risulta fondamentale analizzare le storie di vita che, nella specificità del contesto isolano, le pietre sono in grado di trasmettere, dalle epoche più antiche fino ad arrivare all’età contemporanea, sia dal punto di vista meramente materiale, che da quello culturale. Al fine di preservare le storie che le pietre sono in grado di trasmettere, appare infatti di fondamentale importanza tutelare e restaurare le costruzioni e gli oggetti che di questo materiale sono composte. Tra i possibili casi di studio oggetto della ricerca, particolare interesse riveste l’eccezionalità dell’abitato dell’antica Nora e il territorio limitrofo, le cui testimonianze coprono un arco di tempo che va dalla preistoria ai giorni nostri e dove la pianificazione di azioni di restauro e valorizzazione sono imprescindibili».

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