«Cara Unione,

sono una sarda residente in Spagna, a Madrid, dove lavoro e ho la mia famiglia.

Ho letto la lettera che avete pubblicato sulle difficoltà, per raggiungere l’Isola e con riferimento al voto delle Regionali, del cittadino sardo che vive in Micronesia.

Volevo far sapere che anche chi vive all'interno dell'Unione europea ha lo stesso problema.

Attualmente non ci sono voli diretti da Madrid per Cagliari. Gli unici voli diretti sono da aeroporti di altre città lontane parecchi chilometri da dove abito. L'alternativa è prendere un volo con ITA Airways con scalo e con prezzi molto alti. Soprattutto perché chi ha figli e non può viaggiare da solo ed è costretto a spendere ancora di più. Il rimborso di 250 euro, a parte non essere sufficiente, non aiuta ad annullare i problemi logistici. Nel mio caso la spesa sarebbe di almeno 300 euro se venissi sola (cosa non possibile).

In realtà il problema dell'isolamento della Sardegna lo viviamo tutto l'anno non solo per le elezioni.

Io ho i miei genitori che hanno già più di 70 anni e mio padre in concreto con un 100% di disabilità. Sono costretta ad aspettare l'apertura della stagione turistica per poter viaggiare a prezzi "ridotti" e visitare la mia famiglia. Questo perché non esiste nessun tipo di politica reale di continuità territoriale e aiuto ai cittadini sardi che vogliono e devono assistere la propria famiglia. Qui in Spagna, ad esempio, esistono sconti reali per i residenti (e non) delle isole Canarie in quanto riconoscono lo svantaggio dell'insularità.

Grazie dell’attenzione».

Claudia Milia

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