Pubblichiamo oggi la riflessione di un lettore circa l'emergenza incendi che sta flagellando l'Italia. "Un'angosciosa quotidianità" per chi vive in Sardegna, che "tristemente sembra nulla abbia insegnato al nostro Paese".

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"Gentile redazione,

proprio in questi giorni in Sardegna nell'ambito di Climathon, maratona di 24 ore sul cambiamento climatico, si è discusso, con le città di Sassari e Cagliari in prima fila, degli impatti sempre più devastanti di fenomeni atmosferici estremi sull'ambiente.

La grande siccità che sta flagellando il nostro Paese, una delle più gravi dell'ultimo decennio, cui si è aggiunto un ottobre dalle temperature record, sta infatti mettendo in ginocchio non solo il Sud ma anche il Nord del Paese.

Le immagini dei tragici roghi in Piemonte e Lombardia, con la grande difficoltà dei soccorsi dovuta, fra l'altro, ad alcuni Canadair italiani in manutenzione e dunque inservibili, fa capire ancor più quanto il fenomeno degli incendi, che ha colpito come forse mai sino ad oggi la nostra regione nella stagione estiva e non solo, sia stato decisamente sottovalutato o, ancor peggio, nemmeno previsto o considerato dalle Istituzioni.

Gli uomini e le donne della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, i numerosi volontari impegnati a combattere contro le fiamme anche 20 ore al giorno, non bastano a coprire la distrazione di un Paese verso fenomeni atmosferici contro cui non sono state predisposte misure adeguate di prevenzione e risposta all'emergenza.

Le drammatiche immagini delle migliaia di sfollati dalle regioni montuose della Val di Susa, del Varesotto e del Comasco, sono solo la messa a nudo di un'angosciosa quotidianità di noi sardi, e che - tristemente - sembra nulla abbia insegnato al nostro Paese.

È ora che tutti, dai cittadini alle Istituzioni, capiscano che il cambiamento climatico non è tema da scienziati o convegni, ma una drammatica realtà dinanzi alla quale il nostro Paese non dovrà più trovarsi impreparato".

G. S. - Sassari

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