Q uesto caffè scorretto va bevuto in due sorsi. Oggi il primo, fra tre giorni il secondo. Torniamo allo scorso Natale quando, come ormai è consuetudine nelle grandi ricorrenze della religione cristiana, emergono dal sobbollimento di scempiaggini in cui si macerano i dissacratori da tre palle un soldo. Instaurano tra loro una gara per guadagnarsi la palma del moderno progressista, che deve essere: politicamente molto corretto, rigidamente woke, sostenitore della cancel culture, gretino convinto, amante dichiarato della teoria gender, vessillifero dell’arcobaleno. Per il 2023 ha vinto la coppia Emma Bonino-Riccardo Magi fondatori del partitucolo +Europa. Negli ultimi giorni dell’Avvento hanno diffuso una cartolina celebrativa che cambia la secolare iconografia del Natale. Suddivisa in quattro parti, rappresenta altrettante natività: una con due madonne, una con Gesù bambino di colore, una con due Giuseppe, una con Maria mamma nubile di due neonati gemelli. Per spiegare i quattro insulti questa frase: «Il bello delle tradizioni è che possono cambiare». Le quattro castronerie non meritano commenti tanto sono spropositate. Il messaggio invece sì, perché è una contraddizione in termini che vuole far passare come scontato un concetto sbagliato. Ha un fine sovversivo, e perciò pericoloso. Di questo diremo nel secondo sorso di caffè.

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