Una delle leggende sarde più inquietanti (come ad esempio quella di Mommotti) è quella di sa Musca Macedda (ovvero la “mosca macellaia”.

La leggenda – Secondo la tradizione la Musca Macedda era un enorme insetto che proteggeva tesori favolosi. Si nascondeva nei forzieri, pronta ad aggredire ladri e profanatori con il suo pungiglione. E la sua puntura era sempre mortale. 

I castelli – Sempre secondo la tradizione, erano soprattutto due i luoghi presidiati dalla Musca Macedda: il Castello di Navarra a Lotzorai (che custodiva due forzieri, uno pieno d’oro e l’altro, appunto, pieno di mosche macellaie); e il Castello di Salvaterra a Iglesias. 

La Musca Macedda, tra realtà e funzione – Ovviamente quella della “mosca macellaia” è una storia immaginaria. Ma, come tutte le leggende, ci sarebbe alla base un fondo di verità.

In particolare, la Musca Macedda potrebbe essere la trasposizione folklorica delle mosche e più in generale degli insetti che, con morsi e punture, causano malattie e malanni, a cominciare dalla malaria, che un tempo aveva un altissimo tasso di mortalità anche in Italia. 

(Unioneonline/l.f.) 

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