L'avversaria meno forte degli ultimi mesi ma anche la più disperata. Il Banco di Sardegna gioca domenica il derby delle isole sul parquet di Capo d'Orlando, che non vince una gara dal 17 dicembre, quando sconfisse Brindisi.

Da allora ha inanellato dieci rovesci in campionato e sei in Champions league, dove ha chiuso all'ultimo posto nel suo gruppo. E ultima è anche in campionato dopo avere perso domenica scorsa il confronto diretto contro Pesaro che la ha agganciata.

Il presidente Sindoni si è appellato all'orgoglio e abbassato a 5 euro il costo del biglietto in gradinata. Se i siciliani sono all'ultima spiaggia o quasi, non è che la formazione allenata da Pasquini arrivi al match tranquilla: l'eliminazione inattesa dalla Europe Cup ha scosso la società, che non può permettersi di restare fuori dall'Europa e quindi pretende giustamente i playoff scudetto e sonda il mercato alla ricerca di un'alapivot.

La giornata è sulla carta favorevole: potrebbe addirittura proiettare Devecchi e compagni al quinto posto in caso di vittoria e contemporanea sconfitta di Torino a Cremona. Se si trattasse di una Dinamo con un minimo di solidità mentale, si potrebbe essere fiduciosi, ma in questa stagione sono stati troppi i flop inaspettati.

Uno di questi fu proprio all'andata: 88-81 per i siciliani con dimissioni presentate da Pasquini al termine della partita e respinte dalla squadra. Dopo quattro mesi il gruppo non è riuscito ancora a crescere secondo le proprie potenzialità.
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