Niente Giro d'Italia per Fabio Aru? Adesso è l'ipotesi più probabile dopo la visita alla quale si è sottoposto nel pomeriggio a Milano il corridore villacidrese dell'Astana.

Per guarire dallo schiacciamento della cartilagine rotulea, il capitano dell'Astana, già fermo da otto giorni, dovrà stare a riposo e fare terapie per altri dieci.

Il 20 aprile ci sarà un nuovo consulto ma a quel punto, anche se la situazione dovesse essere migliorata, non ci sarebbero più i tempi per presentarsi al via della corsa (ad Alghero il 5 maggio) in condizioni accettabili.

Se così fosse, per il ciclismo italiano e soprattutto per la Sardegna che attendeva il Giro d'Italia per applaudire il proprio beniamino, sarebbe una vera mazzata.

"Si torna a casa, 10 giorni di riposo/terapia e il 20 un'altra visita. Pensiamo a recuperare il ginocchio, poi si ragionerà su tutto il resto", ha scritto sul suo profilo Twitter il villacidrese.

Aru si è infortunato in Spagna domenica 9, durante gli allenamenti in quota sulla Sierra Nevada. Lo scoppio della ruota anteriore lo ha scaraventato per terra e il ciclista ha picchiato il ginocchio sinistro, che si è gonfiato.

Nonostante gli esami effettuati in Spagna avessero escluso fratture, il dolore e il gonfiore non sono diminuiti. Aru è rientrato a casa a Lugano e si è sottoposto a nuovi esami che hanno evidenziato il problema.

A questo punto, la possibilità di vedere sulle strade del Giro d'Italia l'attesissimo duello con Vincenzo Nibali sono pressoché nulle. Se anche Aru dovesse riuscire a presentarsi al via della centesima edizione del Giro, non sarebbe comunque competitivo.

La sua stagione è adesso tutta da reinventare. E magari potrebbe tornare d'attualità per l'Astana la possibilità di portarlo al Tour, dove ha debuttato nel 2016.

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