Il congresso regionale del Pd si terrà il 26 febbraio 2017: fino ad allora il partito sarà guidato da una commissione formata dai rappresentanti delle correnti interne, affiancata da un garante inviato dal vertice nazionale.

Questi due organi avranno il compito di assicurare l'impegno di tutti i democratici sardi in favore del Sì al referendum costituzionale, e di avviare la fase congressuale. Sono i punti principali votati all'unanimità dall'assemblea regionale del Pd, riunita a Tramatza per porre fine alla crisi aperta il 5 maggio dalle dimissioni del segretario Renato Soru.

Le varie aree hanno preso atto dell'impossibilità di eleggere in assemblea il nuovo leader; a vuoto anche il tentativo di trovare un garante "locale". Si è perciò deciso di chiedere l'aiuto dei vertici romani, come ipotizzato nella recente missione in Sardegna del braccio destro di Renzi, Luca Lotti (che aveva però escluso un commissariamento contro la volontà dell'assemblea).

L'accordo chiude una lunga fase di aspri contrasti interni, anche se non tutti sono soddisfatti: qualcuno è uscito dalla sala al momento della votazione, perché contrario alla parte del documento relativa al referendum.

Nel filmato, il momento in cui la presidente dell'assemblea Giannarita Mele legge e mette ai voti l'ordine del giorno finale. Sull'Unione Sarda in edicola, il racconto completo della giornata di Tramatza.
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