Occorre istituire un cordone sanitario in tutti i porti e gli aeroporti della Sardegna per cercare di bloccare l'epidemia della Xylella fastidiosa che sta creando gravi danni per l'agricoltura pugliese e in particolare alle colture di ulivo. Se questo batterio killer arrivasse anche nell'Isola a rischio ci sarebbe l'intera filiera delle coltura di ulivo, vite e degli agrumi.

L'allarme è stato lanciato dal centrodestra in Consiglio regionale, che ha chiesto di discutere una mozione sull'argomento una volta terminato l'esame della Legge casa, il cui iter si dovrebbe concludere domani. Riformatori, Udc e Forza Italia puntano anche il dito contro la maggioranza di centrosinistra che all'inizio di marzo ha bocciato in commissione Sanità la proposta di legge delle opposizioni che istituiva i controlli delle merci in entrata. Uno stop che sarebbe stato dettato "da un mero calcolo politico, visto che è stata ritirata la proposta del centrosinistra sulla stessa materia". "In Sardegna esiste solo un punto di identificazione e di controllo all'Istituto Zooprofilattico di Sassari e un altro sta per nascere all'interno del porto di Cagliari, ma queste due realtà sono cosa ben diversa da quello che chiediamo - spiega il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni -. Servono invece controlli fitosanitari ed è sbagliato dire che la competenza è dell'Ue o dello Stato".

Secondo il capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, "o poniamo rimedio subito o facciamo la fine della blue tongue e del punteruolo rosso. Oggi stiamo suonando il campanello d'allarme, perché esiste concretamente il pericolo che il batterio arrivi anche in Sardegna ed è un problema di salute pubblica e non solo di agricoltura". Infine l'ex assessore Oscar Cherchi (Fi) si chiede "chi è che deve controllare? E' l'assessorato regionale dell'Agricoltura con il servizio fitosanitario. Esiste un problema con l'agenzia Laore che non ha un servizio dedicato, ma un settore con controlli non di livello".
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