Lutto nel giornalismo americano. E' morto a 93 anni Ben Bradlee, mostro sacro della carta stampata Usa, noto soprattutto per essere stato direttore del Washington Post a metà degli anni Settanta, quando l'autorevole quotidiano pubblicò l'inchiesta Watergate che portò alle dimissioni del presidente Richard Nixon. Alla guida del Post Bradlee rimase complessivamente 26 anni, portandolo ai vertici del giornalismo mondiale per autorevolezza e qualità delle inchieste, che gli valsero anche numerosi premi Pulitzer. Secondo quanto si è appreso, Bradlee è deceduto "per cause naturali", nonostante soffrisse ormai da anni del morbo di Alzheimer. Il suo motto? "Un giornale deve essere croccante, serio, allegro e senza crinoline". Immensa la commozione nel mondo giornalistico statunitense. Sul sito e sulle pagine social del quotidiano continuano ad arrivare messaggi di cordoglio. Compreso quello di Bob Woodward e Carl Bernstein, i due cronisti che seguirono l'inchiesta che fece esplodere lo scandalo che travolse Nixon. "Ben è stato per noi un grande amico, oltre che un direttore geniale", hanno detto i due reporter. Anche il presidente Obama ha voluto ricordare Bradlee: "Per lui il giornalismo è stato più di una professione: era un bene pubblico vitale per la nostra democrazia" le parole del numero uno della Casa Bianca. Il sito del Washington Post gli dedica ovviamente la notizia d'apertura. Titolo: "Il direttore leggendario".
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