77mila euro. Questa, secondo i magistrati, la cifra pagata dalla Lega Nord, tramite i rimborsi pubblici, all'Università di Tirana, per consentire a Renzo Bossi, detto il Trota, di conseguire una laurea. Ma il diploma in Albania del figlio del Senatur è finito nel mirino anche dei giudici dello stesso Stato balcanico. Che hanno aperto un fascicolo che vede coinvolti anche una decina di studenti italiani, tra cui lo stesso Bossi junior. Le ipotesi di reato sono quelle di corruzione e abuso di ufficio. Il sospetto, infatti, è che il "pezzo di carta" sia stato "acquistato" senza frequentare neanche una lezione. Ad annunciare l'avvio di un'inchiesta, che coinvolge anche i vertici dell'ateneo, è stato, in un'intervista a Radio 24, Samjr Tahiri, ministro dell'Interno albanese. "Non vogliamo il turismo delle lauree comprate, questi studenti fantasma sono indagati per corruzione, abuso d'ufficio e altri reati. Anche Renzo Bossi è uno dei casi", ha detto il rappresentante del governo di Tirana. Lo stesso Tahiri ha confermato che il suo esecutivo ha dato il via a un'operazione di verifica di qualità sul business degli atenei privati aperti. Ed è proprio attraverso questa indagine che è emerso il caso sospetto del Trota. "Gli studenti fantasma sono un danno per tutti", ha aggiunto il ministro, spiegando che - come il Trota - "sono meno di dieci gli studenti italiani su cui stiamo indagando per aver preso o preso la laurea in Scienze sociali senza essere venuti neanche un giorno". Possibile la revoca del diploma di laurea? "Quella sarà una decisione amministrativa, noi stiamo indagando anche su quanti vanno all'estero per individuare le persone che vogliono questa laurea e pagano".
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