È Olbia la città scelta dalla Filca per tre giorni di confronto e dibattito sulla situazione politico-sindacale, le infrastrutture, l'edilizia, il lavoro, la sicurezza.

Ai lavori sono intervenuti anche i segretari generali della Cisl Sardegna, Gavino Carta, e della Cisl Gallura, Mirko Idili. Domani è in programma la visita al sugherificio Ganau di Tempio Pausania.

"La crisi nel settore delle costruzioni non conosce sosta - ha detto il segretario generale Franco Turri - e dal 2008 ad oggi ha provocato la scomparsa di 800 mila posti di lavoro e la chiusura di 120 mila aziende. Dieci anni fa il settore rappresentava oltre l'11% del Pil nazionale, oggi poco più dell'8%. Di fronte a questi numeri auspichiamo che il governo intervenga subito e drasticamente e rimetta in moto l'edilizia, settore in grado di rilanciare l'intera economia del Paese".

È stata ribadita la richiesta alle forze politiche di destinare importanti risorse per mettere in sicurezza il territorio, operare una manutenzione seria e puntuale delle infrastrutture e degli immobili pubblici, realizzare o completare le grandi opere utili alla collettività ed all'economia del Paese.

"Inoltre - ha detto Turri - è necessario rendere strutturali e più vantaggiosi gli incentivi per i privati, convertire gli insediamenti industriali e riscrivere il Codice appalti per una semplificazione delle procedure: per un'opera oggi ci vogliono ben 15 anni, dei quali 8 persi in burocrazia.

Il sindacato continuerà a fare pressing perché queste misure siano approvate e in tempi rapidi, e lo farà insieme all'Ance, l'Associazione dei Costruttori, e alle altre associazioni datoriali. Una modalità che ricalca quanto già fatto con gli 'Stati Generali delle Costruzioni", nel periodo dal 2009 al 2011, e che costituisce un segnale fortissimo di coesione sociale, in un momento in cui il Paese appare fortemente diviso", ha concluso il segretario generale della Filca.

Giovanni Matta, segretario regionale della Filca: "In Sardegna la crisi dell'edilizia è pesantissima. Gli addetti nelle Casse edili sono crollati, e lo stipendio medio annuo di quelli che lavorano si aggira intorno ai 10 mila euro. Tutto questo mentre nell'Isola c'è ancora un gap infrastrutturale pesantissimo"

Andrea Busia
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