Il nodo Alitalia continua a essere un tema caldo per il governo M5S-Lega, anche se le perdite operative si riducono - nel primo trimestre sono state dimezzate - mentre i ricavi sono intanto cresciuti del 4% (di cui ricavi passeggeri +6%), attestandosi a 597 milioni (da 572 del primo trimestre 2017).

Ma il futuro rimane nebuloso, e la triade dei commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, audita davanti alla commissione speciale del Senato, non usa giri di parole a Palazzo Madama: "Qualunque cosa vorrà fare il nuovo governo lo faccia presto", ha detto Gubitosi.

"Malgrado il 2017 sia stato un anno particolarmente difficile per la compagnia, con un calo complessivo dei passeggeri già noto, il lungo raggio è cresciuto del 2,7% - ha spiegato Paleari - abbiamo stabilizzato e stiamo recuperando i passeggeri rispetto allo scorso anno ma il lungo raggio è cresciuto dell'8,8%".

Durante l'audizione nell'ambito dell'indagine conoscitiva su Alitalia è intervenuto anche il numero dell'Enac Vito Riggio, che pur ammettendo possibili ripercussioni per Fiumicino se dovesse perdurare "l'incertezza", ha spiegato come l'aeroporto romano ha in sé le risorse necessarie per "affrontare l'evenienza".

"Il peso del vettore Alitalia, in termini di ricavi aeronautici su Adr, si è ridotto fortemente negli ultimi anni e oggi pesa solo per il 29%", ha chiosato in una nota la società Aeroporti di Roma.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata