Nel 2016 il numero di fallimenti in Sardegna ha toccato il record storico dall'inizio della crisi.

Lo rileva una recente analisi della CNA Sardegna sulla base dei dati dell'Osservatorio Fallimenti dal 2008 al dicembre 2017.

Stando al report sono 315 le imprese sarde che hanno portato i libri in tribunale, contro le 239 che lo avevano fatto nel 2015. Il 2016 allontana così i segnali incoraggianti emersi nel 2015.

Un ulteriore segnale d'allarme di questa analisi viene anche dai dati relativi all'anno in corso: al 13 dicembre 2017 si contano 321 procedure concorsuali, contro le 279 dello stesso periodo del 2016.

IL RECORD - A livello nazionale la Sardegna - in un contesto generale che quest'anno ha fatto comunque registrare un incremento complessivo dei fallimenti (+3,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) - realizza un incremento del 15,1%, seconda solo a Val d'Aosta (31,8%) e Lazio (18,6%).

"Anche i dati sui fallimenti, insieme ad una lettura non superficiale sull'andamento dei principali indicatori economici, a partire da quelli sul mercato del lavoro e sull'occupazione, confermano la condizione di fragilità e di estrema debolezza dell'economia isolana. Come sosteniamo da tempo, la macchina pubblica con i suoi ritardi e la scarsa capacità di far correre la spesa, fa mancare il propellente necessario per rilanciare il sistema economico", affermano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della CNA Sardegna.

Il settore edile - rivela lo studio della Cna - non è escluso da una situazione che rimane estremamente complicata. Nel 2016 tra le imprese di costruzioni si contavano 27 fallimenti, 8 in più dell'anno precedente, eguagliando quasi il picco negativo del 2014. Non certo più incoraggianti sono i dati del 2017, che fino al 13 dicembre hanno fatto registrare 30 fallimenti, 6 in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

"Dopo una crisi settoriale di portata storica - dichiarano Piras e Porcu - il 2017 tradisce le aspettative sulla tanto attesa inversione di tendenza per il comparto, che affoga sotto i colpi di una coltre burocratica e normativa asfissiante - disastrosi gli effetti prodotti dal Codice degli Appalti - dalla lentezza esasperante dei processi di spesa che bloccano gli investimenti e dai processi di concentrazione del sistema degli appalti - vedi Consip - che riducono le opportunità per il sistema delle piccole imprese".

(Unioneonline/D)
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