Reinventarsi imprenditori di se stessi: un sogno che comincia a prendere forma per Nicola Siddi, 39enne di San Nicolò d'Arcidano, e sua moglie Daniela.

Dopo aver chiuso un'attività in cui vendevano complementi di arredo e oggetti di artigianato, hanno avviato una startup: "Con sorpresa abbiamo constatato come in Sardegna ci siano entusiasmo e supporto per le iniziative commerciali che prendono vita", racconta Nicola.

Lui e sua moglie hanno chiuso il loro negozio nel 2016. "Tra gli articoli in vendita c'erano anche quelli realizzati da mia moglie con tessuti sardi e in pelle; li proponevamo come bomboniere", spiega Nicola.

Erano oggetti legati alla stagionalità, "non potevamo continuare e non eravamo neanche soddisfatti".

Quindi la decisione di fare qualcosa di nuovo: "Con un vero e proprio marchio, e soprattutto borse da donna con design ben definito. In Sardegna abbiamo inizialmente dato lavoro in conto terzi a un artigiano, perché noi non abbiamo i macchinari necessari. Ma quando non è riuscito a garantire una determinata produzione né certi ritmi, ci siamo dovuti rivolgere alla penisola. L'idea di produrre tutto in Sardegna però non l'abbandoniamo".

La realizzazione di una borsa prodotta dalla startup di Nicola Siddi
La realizzazione di una borsa prodotta dalla startup di Nicola Siddi
La realizzazione di una borsa prodotta dalla startup di Nicola Siddi

La fatica maggiore è partire: "Il sostegno economico non arriva tanto dai privati, perché sono i primi che non vogliono investire e pensano 'se hai chiuso la tua vecchia attività ci sarà un motivo, magari non l'hai saputa gestire bene', ma dal punto di vista istituzionale gli strumenti ci sono, come ci sono tantissimi giovani pronti a mettersi in gioco".

Il progetto, "completamente green, con materiali tracciabili che rispettino l'ecosostenibilità", non poteva decollare con le sole forze di Nicola e Daniela, "quindi ci siamo rivolti a un cosiddetto incubatore, una startup che a sua volta accoglie aziende in fase embrionale e le aiuta a strutturarsi. Ci lavorano tutti ragazzi sardi fra i 25 e i 30 anni, che hanno voglia di fare e fare bene".

A gennaio sarà pronta una nuova mini-collezione: "La proporremo nei temporary store e sull'e-commerce".

Per gli standard consueti "abbiamo un'età in cui dovremmo essere 'già sistemati', come dicono in molti, ma il nostro entusiasmo non si ferma, e in Sardegna rimettersi in gioco si può davvero. Con il giusto impegno e senza risparmiarsi".

Borsa in lavorazione
Borsa in lavorazione
Borsa in lavorazione

Sabrina Schiesaro

(Unioneonline)
© Riproduzione riservata