Nuove regole per i compro oro.

Le norme anti-riciclaggio - entrate in vigore lo scorso 5 luglio - impongono a questi esercizi commerciali nuovi vincoli, tra cui quello di essere iscritti in un registro pubblico ed essere in possesso di una licenza di pubblica sicurezza, oltre che l'obbligo di tracciare chi vende i gioielli e il divieto di transazioni in contanti superiori a 500 euro.

Adempimenti che, secondo l'associazione di categoria CNA Artigianato artistico e tradizionale, penalizzano fortemente gli orafi artigiani sardi, che effettuano l'acquisto di oro come attività secondaria e a volte marginale.

"Eravamo concordi nel definire una disciplina per porre ordine nel settore, soprattutto considerato che i volumi del prodotto venduto in questi anni si sono molto incrementati a causa delle difficoltà incontrate dalle famiglie sul piano economico", spiega Peppino Mele, presidente dell’Unione CNA Artistico e Tradizionale della Sardegna.

"Un intervento era sicuramente necessario anche per scoraggiare fenomeni di criminalità, ma ci aspettavamo una maggiore attenzione da parte del governo sulle specifiche esigenze degli artigiani orafi, per i quali a livello nazionale, la nostra Confederazione ha fatto proposte concrete di semplificazione", ha aggiunto.

Secondo i dati di CNA Artistico e Tradizionale le imprese orafe nell'Isola circa 200. Uno dei settori più consistenti nell'ambito artigiano, dopo quello dei ceramisti.

(Redazione Online/F)

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