Nel giorno in cui si è svolto lo sciopero dei controllori di volo, che ha causato diversi disagi negli scali italiani, si è tenuto l’incontro tra i ministri dello Sviluppo economico e dei Trasporti, Carlo Calenda e Graziano Delrio, i vertici aziendali di Alitalia e le organizzazioni sindacali. Al centro: il nuovo piano industriale presentato dalla compagnia aerea.

Durante l’appuntamento – come sottolinea una nota dello stesso ministero – è emersa "la necessità di un confronto approfondito tra azienda e sindacati che entri nel merito dei vari aspetti del piano". Già da domani si apriranno quindi i necessari tavoli tecnici. Anche se – per il momento – proprio i sindacati confermano l'agitazione annunciata per il 5 aprile prossimo.

"Abbiamo cominciato a lavorare, continuiamo a lavorare. Faremo approfondimenti", questa la sintesi di Graziano Delrio, secondo cui "il fatto che la situazione sia critica non l'abbiamo scoperto oggi".

Uscendo dalla sede del ministero dello Sviluppo economico, invece, l'amministratore delegato della società Cramer Ball ha spiegato che "questo è un piano forte e sostenibile che ha come obiettivo primario la sopravvivenza, il consolidamento e la crescita di Alitalia".

Ball ha quindi confermato "la nostra disponibilità a lavorare con i sindacati, a rispondere a ogni loro richiesta e ad andare in profondità".

Entrando nel merito del piano, il manager ha offerto comunque importanti puntualizzazioni, ad esempio riguardo al fatto che la compagnia "non ha avviato alcuna procedura di mobilità". Ha poi spiegato che al 2021 saranno 32 gli aerei impiegati sul lungo raggio, grazie all'ingresso di otto nuovi velivoli, con un incremento del 33%. E che inoltre, sul medio raggio, tra i 20 aerei che rimarranno a terra già12 sono fermi.

Altra precisazione: Alitalia non sarà mai una low-cost. “Non lo siamo, non vogliamo e non possiamo esserlo", dice Ball. "Ma la struttura di costi deve essere competitiva rispetto ai nostri principali avversari".

Dura la risposta dei sindacati. "Per noi il piano non è ricevibile né credibile, perché ridimensiona l'azienda senza prevederne un rilancio", osserva il segretario generale della Fit Cisl, Antonio Piras. "Abbiamo accettato la proposta del governo ad approfondire i contenuti del piano. Va detto che il governo si fa garante del metodo ma non del merito", il commento del segretario nazionale della Filt-Cgil, Nino Cortorillo.

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