Correggere i conti pubblici con misure pro-crescita e "non abbassare la guardia" su Governance delle riforme strutturali, unione di bilancio e condivisione dei rischi.

Perché "prima o poi" si arriverà a "un'ulteriore condivisione di sovranità" per i Paesi dell'Eurozona che va considerata una "opportunità" e non una "minaccia".

Draghi torna anche a parlare della necessità che, per il risanamento dei conti di Paesi ad alto debito, si punti a "misure favorevoli alla crescita" e non solo quindi a politiche di bilancio.

E' il nuovo affondo del presidente della Banca centrale europea Mario Draghi che nel messaggio inviato alla conferenza "Verso i 60 anni dai Trattati di Roma: stato e prospettive dell'Unione Europea", esorta a colmare le "lacune" istituzionali nell'architettura europea.

Ma soprattutto punta il dito contro le resistenze di quei governi nazionali che guardano con sospetto all'integrazione economica e di bilancio, nel timore di ritrovarsi a fare i conti con "ingerenze scomode".
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