L'azione del governo, affermano fonti di palazzo Chigi, si è basata e si basa sul rispetto dei vincoli europei, che sta insieme alla spinta per la crescita che è al centro della legge di stabilità e della strategia economica dell'esecutivo. E quest'anno, sottolineano le stesse fonti, l'intervento di riduzione delle tasse è il più significativo della storia italiana, con 18 miliardi di euro in meno.

LA SMENTITA - L'ipotesi appare in un articolo del "Corriere della Sera". Citando un "esponente di governo", il quotidiano sostiene che "da settimane Palazzo Chigi sta analizzando una serie di misure da prendere se alla fine del prossimo trimestre ci fosse l'ennesimo segno meno davanti ai dati sul Pil. In quel caso, la tentazione è di andare allo sfondamento del tetto del 3 per cento, senza aspettare una procedura di infrazione dell' Ue". L'articolo prosegue dicendo che "l'idea che si sta accarezzando di fronte a uno scenario di recessione continuata è quella di cambiare rotta: estendere il bonus degli 80 euro al mese a pensionati e lavoratori autonomi; e impostare un piano triennale di investimenti sociali. La prima misura, si calcola, costerebbe 10 miliardi di euro. Il piano di interventi varrebbe tra i 40 ed i 50 miliardi l' anno. Sono scenari, non decisioni: progetti preparati - viene precisato - in previsione di uno stallo ritenuto ormai insostenibile, e nell' ipotesi che il piano di finanziamenti di Jean-Claude Juncker, quando arriverà, non basti".
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