Scattano gli aumenti per le bollette della luce (e soprattutto del gas, su cui incidono le tensioni dovute alla stagionalità e la crisi ucraina).

Secondo quanto deciso dall'Autorità per l'energia, per il periodo che parte dal primo ottobre e arriva al 31 dicembre, l'elettricità costerà l'1,7 per cento in più rispetto al trimestre precedente, circa 2 euro in più al mese, con una spesa media annua per la famiglia tipo di 521 euro per una famiglia tipo (il metano subirà invece un rincaro del 5,4% pari a 19 euro).

Il ritocco dell'1,7% deriva in parte dalle tensioni sui prezzi internazionali, in parte dalle rinnovabili (incremento degli incentivi pagati ai certificati verdi), in parte da alcune decisioni prese a livello politico. Il ministero dell'Economia ha infatti chiesto gli arretrati degli ultimi due anni per la componente A2, una quota che i consumatore pagano in bolletta per lo smantellamento delle centrali nucleari e il deposito delle scorie. Si tratta di circa 200 milioni per il 2012 e 2013, più altri 100 milioni all'anno per il 2014 e seguenti. Componente per la quale l'Authority "ha anche evidenziato la necessità che vengano attuati i previsti provvedimenti governativi che ne permettono la riduzione": il decreto Del Fare, infatti, prevede una riduzione di questa componente da attuarsi con un decreto del ministero dell'Economia, di concerto con quello dell'Economia.

Preoccupati i consumatori, con il Codacons che parla di "pessima notizia", invitando il governo a tagliare il peso fiscale sulle bollette. Anche Adusbef e Federconsumatori premono per una riduzione temporanea delle tasse "per sterilizzare gli aumenti".
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