E' quanto emerge dalla Consumer Survey condotta da Nomisma, dove il fattore risparmio tra gli intervistati ha sicuramente una forte incidenza - il 43% delle famiglie acquista infatti referenze alimentari quasi esclusivamente in promozione e il 35% consulta il volantino promozioni -, ma "si prova a guardare avanti, adattando lo stile di consumo alle proprie capacità di reddito". Per far quadrare i conti e avere cibo genuino c'è anche un ritorno al fai-da-te tra i fornelli: sei milioni di famiglie fanno pane, pizza, marmellate e conserve a casa e quattro milioni di italiani sono diventati "coltivatori diretti" coltivando frutta e ortaggi con le proprie mani in orti amatoriali.

"L'alimentazione è una delle leve fondamentali del saper vivere. Nonostante i vincoli di bilancio si cerca di mangiare bene", evidenzia Silvia Zucconi coordinatore Area Agroalimentare di Nomisma. E' alta l'attenzione per la salvaguardia del benessere a tavola - osserva l'Istituto di ricerca -, sensibilità accresciuta anche per l'incremento della prevalenza di problemi di salute connessi con il cibo. La crescita a doppia cifra delle vendite di prodotti senza glutine (+32% nell'ultimo anno) e delle bevande vegetali (+29%) "definisce in modo chiaro come intolleranze ed allergie rappresentino disturbi in grande ascesa". Ma la categoria di prodotto "che più di altri è una esemplificazione della ricerca di benessere a tavola è il biologico - evidenzia Nomisma - e gli ultimi dati disponibili parlano chiaro: le vendite della grande distribuzione nei primi 5 mesi del 2014 segnano un +17%.

Aumentano soprattutto pasta, riso e sostituti del pane (+73%), "zucchero, caffè, bevande" (+37%), aceti (+23,5%), omogeneizzati (+21%), miele (+19%) ma non smettono di crescere le categorie più tradizionali: ortofrutta fresca (+11%), biscotti dolciumi e snack (+15%). Eclatante il caso del miele: biologico il 15% del miele venduto nella Gdo nel 2013; ottimo lo share anche delle uova bio (il 12% delle vendite della categoria). Vi sono poi categorie dove il bio è leader indiscusso: quote di oltre l'80% per composte di frutta e gallette di riso".
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