La terra di Sardegna ha un nuovo beato, è il frate martire padre Francesco Zirano. Celebrazione domenica mattina, con diecimila fedeli, nel piazzale Segni a Sassari sotto la benedizione di Papa Francesco che a Roma, dopo l'Angelus, ha ricordato padre Zirano, dell'ordine dei frati minori conventuali che ad Algeri nel 1603 "preferì essere ucciso che rinnegare la fede. La sua coraggiosa fedeltà a Cristo è un atto di grande eloquenza, specialmente nell'attuale contesto di spietate persecuzioni contro i cristiani". Il Papa ha concesso alla chiesa di Sassari di prevedere nel proprio calendario che la festa del nuovo beato si celebri il 25 gennaio di ogni anno.

"Padre Zirano ha imitato perfettamente Gesù Cristo, il suo martirio rimasto a lungo nel silenzio è finalmente celebrato come testimonianza dell'incrollabile forza di identità cristiana e della generosità straordinaria di chi ha donato la vita per la fede e per il prossimo", nelle parole dell'arcivescovo di Sassari, Paolo Atzei, è riassunto il senso della grande festa della chiesa che oggi ha celebrato la beatificazione del frate sassarese dell'Ordine dei frati minori conventuali, morto martire nel 1603 ad Algeri, dove si era recato per liberare i cristiani ridotti in schiavitù. La sua beatificazione è stata proclamata nel corso dell'eucaristia presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi. Proprio rivolgendosi al cardinale Amato, e per suo tramite a papa Francesco, il capo della chiesa turritana ha espresso gratitudine e non è riuscito a trattenere la commozione per il riconoscimento di una figura alla quale, pur a distanza di oltre quattro secoli, Sassari è ancora legata.

A testimoniare il grande clima di festa è stata la presenza di diecimila fedeli, una folla immensa che ha partecipato alla cerimonia religiosa officiata da 250 sacerdoti e 25 vescovi. In piazzale Segni, che per l'occasione è stata trasformata in una grande chiesa a cielo aperto, dal Vaticano è arrivato anche il sostituto alla segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu. Presente inoltre l'arcivescovo di Algeri, monsignor Ghaleb Moussa Abdalla Bader, che ha portato in dono un sacchetto di terra proveniente da Algeri "irrigata dal sangue del nostro nuovo beato, per il quale anche la comunità algerina è raccolta in preghiera, in comunione con quella di Sassari". Alla celebrazione hanno preso parte i rappresentanti delle istituzioni militari, civili e religiose dell'isola. Poco prima della conclusione della liturgia da un maxischermo è stato trasmesso il saluto del Pontefice.
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