Il suo nome è Bije, è una start up sviluppata tra l'Ogliastra e il Veneto. Lo scopo? Offrire pagamenti liberi e gratuiti per i piccoli servizi abbattendo ai minimi termini le spese. Nessun scopo di lucro.

L'idea è di sei giovani: Danilo Moni, informatico di Seui, ideatore del progetto; Michele Bottari, Davide Burchi, avvocato di Lanusei, Emanuele Meneghelli, Lucia Bertell e Manuela Castangia.

Bije funziona come un portafoglio virtuale su un conto corrente condiviso. Occorre avere un account. In pratica i circuiti bancari guadagnano sulle transazioni solo in entrata e in uscita. tutto ciò che accade dentro è gratis.

I dettagli della notizia oggi in edicola con L'Unione Sarda nell'articolo di Simone Loi.
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