Sono passati oltre quattro mesi dall'alluvione che ha colpito la Sardegna, e in particolare il Nord dell'Isola e da quando anche L'Azienda Camp, una grossa impresa in località San Giovanni, nel comune di Olbia, ma vicino ad Arzachena, che si occupa di bitumi, è stata colpita dal ciclone Cleopatra. Diverse cisterne contenenti migliaia di litri di olio combustibile e bitume erano state danneggiate, finendo in acqua, nel canale San Giovanni. Da allora le amministrazioni comunali avevano dato incarico ad una ditta specializzata, la Verde vita di Porto Torres, di limitare lo sversamento dei liquidi inquinanti. Per bonificare il tratto inquinato del San Giovanni erano però necessari oltre due milioni di euro. Dall'alluvione il Comune di Olbia ne ha spesi circa 200 mila per gli interventi tampone, lo stesso ha speso il Comune di Arzachena, in attesa di ulteriori finanziamenti. Poi le risorse a disposizione dei Comuni sono finite e i sindaci non hanno potuto far altro che sollecitare l'intervento del Ministero dell'ambiente e del commissario dell'emergenza. Ma da allora nulla è stato fatto. "E da allora gli oli inquinanti continuano a sversarsi nell'ambiente", ha spiegato Serra. Nell'informativa che a breve sarà sul tavolo del magistrato, si evidenzia come oltre 5 km del corso d'acqua, che attraversa i territori di Olbia e Arzachena, sono invasi da circa settemila litri di olio combustibile, circa cinquemila di gasolio e altro materiale pericoloso e inquinante contenuto in numerose cisterne, dal giorno dell'alluvione disseminate nel territorio.
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