Lo evidenza una ricerca dell'Ufficio Studi di Confcommercio. La situazione di crisi - secondo i dati mensili Movimprese sui servizi di mercato (corrispondenti alle sezioni dell'Ateco 2007) - è in linea con il trend nazionale dove permane più alto il numero di cessazioni rispetto a quello delle iscrizioni, anche se nella Penisola si assiste ad una lieve frenata della mortalità delle imprese data dal maggior numero di iscrizioni, soprattutto al Nord.

Nel dettaglio, in Sardegna si è passati da un saldo di -2.198 nel 2012, dato da 2.732 rispetto alle 4.930 cessazioni, ad un saldo negativo di 2.640 nel 2013, quando le cessazioni sono state 5.496 e le iscrizioni 2.856. Non va bene neppure nel Sud Italia dove il saldo negativo passa da 28.204 imprese (38.912 nate e 67.116 cessate) a 29.439 (41.051 nate e 70.490 cessate). Se poi si scorre tutta la Penisola, nel 2012 ci sono state 112.968 iscrizioni, 214.977 cessazioni con un saldo di -102.009; nel 2013 le iscrizioni sono state 122.272, le cessazioni 218.469 e il saldo negativo è di 96.197.
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