53 condanne e oltre 190 anni di carcere. E' la richiesta della Procura di Torino durante il maxiprocesso ai No Tav - che si svolge nell'aula bunker delle Vallette - in merito agli scontri avvenuti nel 2011 in Val di Susa. In mattinata l'udienza è stata interrotta a seguito di alcune proteste da parte di imputati e persone del pubblico, poi è ripresa a porte chiuse, presenti i giornalisti. Tre imputati sono stati espulsi ma una decina sono rimasti in aula. Secondo il pm Manuela Pedrotta alcuni dei protagonisti degli scontri non sono simpatizzanti No Tav, ma "professionisti della violenza" e per loro "le manifestazioni sono solo un pretesto per sfogare la rabbia contro il sistema". Il magistrato se l'è presa anche con i politici, testimoni della difesa: "Non è stato divertente vedere amministratori pubblici e consiglieri regionali aver avuto la sfrontatezza di venire in tribunale per negare di aver visto ciò che avveniva sotto i loro occhi"
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