Mario Vanni, ex compagno di merende di Pietro Pacciani, da tempo viveva in una casa di riposo a Pelago, dopo che per le sue condizioni di salute gli era stata sospesa la pena all'ergastolo per concorso negli ultimi quattro duplici omicidi attribuiti al mostro di Firenze. Nel 1998 se ne era andato il più famoso dei compagni di merende, Pietro Pacciani, il contadino di Mercatale. Nel 2002 era scomparso, invece, Giancarlo Lotti, il pentito. Proprio a Vanni si deve la definizione di compagni di merende: fu il postino, deponendo come teste al primo processo a Pacciani, nel 1994 - quando ancora l'ipotesi investigativa era quella di un maniaco delle coppiette-killer solitario - a dire che con il contadino lui andava solo a fare merende. Quando il pm Paolo Canessa gli chiese "che lavoro fa?", Vanni rispose d'impeto: "Sono stato a fare delle merende con il Pacciani", ricevendo il rimbrotto dal giudice Enrico Ognibene: "Lei comincia male, sembra che venga a recitarci una lezioncina". I compagni di merende: Pietro Pacciani, Vanni e Giancarlo Lotti. Pacciani detto Vampa, perché, si racconta, durante una festa di paese si bruciò il viso imitando un mangiatore di fuoco. Vanni, detto Torsolo, termine con cui, in Toscana, si indica la parte del frutto da gettare, quella che non si mangia. Giancarlo Lotti era chiamato Katanga, per i modi grossolani e la stazza fisica. Fu quest'ultimo il pentito del mostro: con le sue confessioni svelò, come scrissero i giudici, la "sordida realtà" di un gruppo "di semianalfabeti, spesso ubriachi e con problemi sessuali". Erano loro, per la procura, gli autori materiali degli omicidi. E se Pacciani è morto in attesa di giudizio, dopo una condanna all'ergastolo in primo grado, un'assoluzione in appello e un annullamento della Cassazione, per Vanni e Lotti, imputati al processo bis sul mostro, la Cassazione nel 2000 rese definitive le condanne per gli ultimi quattro duplici delitti: Montespertoli 1982, Giogoli 1983, Vicchio 1984, Scopeti 1985. Vanni - per il quale comunque in appello il pg chiese l'assoluzione -, ebbe l'ergastolo, pena sospesa poi nel 2004, Lotti 26 anni di carcere. Responsabilità che, tranne Lotti, nè Pacciani nè Vanni hanno mai ammesso.
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