La procura di Roma ha chiuso le indagini, coordinate da Paolo Ielo e Erminio Amelio, relative alla costruzione della Metro C: sono 25 le persone che rischiano di finire a processo, tra di loro c'è anche l'ex sindaco Gianni Alemanno.

A rischio rinvio a giudizio anche gli assessori ai Trasporti delle giunte Alemanno e Marino (Antonello Aurigemma e Guido Improta), l'ex dirigente del ministero delle Infrastrutture Ercole Incalza e alcuni ex dirigenti di Roma Metropolitane e Metro C.

Truffa, falso in atto pubblico e corruzione sono i reati ipotizzati, che sarebbero stati commessi tra il 2010 e il 2015.

L'indagine si concentra su due episodi in particolare. Il primo è l'accordo transattivo del 6 settembre 2011, in seguito al quale Cipe, Stato, Regione Lazio e comune di Roma hanno pagato 230 milioni per la prosecuzione dei lavori partiti nel 2005. Soldi che secondo chi indaga non erano dovuti e che sono frutto di false documentazioni presentate dagli indagati per ottenere i finanziamenti.

Il secondo episodio risale invece a novembre 2013 e riguarda l'accordo attuativo da 90 milioni come tranche per la continuazione dei lavori: anche in quel caso il denaro era frutto di una truffa secondo gli inquirenti.

Vengono inoltre contestati altri episodi di corruzione legati ad assunzioni di figli e parenti di pubblici funzionari.

L'ex sindaco Gianni Alemanno deve rispondere dei reati di falso e truffa in concorso con Aurigemma.

(Unioneonline/L)
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