Al Capone, il boss incontrastato di Chicago, fu incastrato per evasione fiscale.

E più o meno la stessa sorte è toccata all'ultimo padrino di New York, Vincent Asaro detto Vinny, capo della famiglia Bonanno, rappresentato anche nel film "Quei bravi ragazzi".

Il capo incontrastato del Queen's da almeno mezzo secolo, oggi 82enne, era passato indenne da vari processi, ottenendo una lunga serie di clamorose assoluzioni.

A partire da quella sul brutale omicidio di Paul Katz, accusato dalla "famiglia" di aver rivelato alla polizia l'indirizzo di un capannone peino di merce rubata dai Bonanno e strangolato a morte.

Assolto anche per la rapina al cargo Lufthansa nel 1979, colpo milionario portato a segno nell'aeroporto Jfk e raccontato anche nel film di Martin Scorsese, è stato ora condannato a otto anni di carcere per aver bruciato un'auto.

Incastrato dalla sua ira, quella per cui non gli bastava mandare a quel paese un uomo che gli aveva tagliato la strada mentre viaggiava sulla sua auto.

No, Vinny lo ha inseguito, ha preso il numero di targa e lo ha fatto rintracciare dai suoi scagnozzi. A quel punto ha incaricato il nipote di John Gotti, storico capo della famiglia Gambino, e un altro mafioso, di andare a bruciare l'auto di quell'uomo, che aveva osato mancargli di rispetto.

Prima della sentenza si è scusato con il giudice, Asaro: "Ho fatto una cosa stupida, mi dispiace, la situazione mi è sfuggita di mano". Ma non ha convinto i magistrati, che lo hanno condannato a 96 mesi di carcere e a un risarcimento di 21mila dollari per l'auto data alle fiamme.

(Unioneonline/L)
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