Si festeggia oggi, in tantissime piazza dell'Isola, "Sa die de sa Sardigna", il ricordo della sommossa dei sardi del 1794 che ha costretto Vincenzo Balbiano, il viceré dell'epoca, a fuggire insieme ai funzionari sabaudi.

La festa è stata istituita dal Consiglio regionale con la legge N. 44 del 14 settembre 1993, e stamattina il presidente Francesco Pigliaru ha tenuto il suo discorso toccando temi quali l'insularità, la mobilità, i diritti essenziali, le servitù militari.

"Sa die - ha detto il governatore - dovrebbe essere, ogni anno, l'occasione per un chiaro rendiconto dello stato delle nostre azioni nel rivendicare il riconoscimento di diritti essenziali per la nostra terra. Ciò a cominciare dal diritto ad avere pari opportunità, che significa essenzialmente regole certe e giuste e risorse adeguate, che oggi non abbiamo".

Ricordando, inoltre, come lo stato di insularità, "riconosciuto in modo del tutto insufficiente, a Roma come a Bruxelles, è la principale delle nostre battaglie", e come per la prima volta la Sardegna stia portando avanti le sue rivendicazioni "in alleanza con territori che hanno problemi simili ai nostri. Con Corsica e Baleari presentiamo uniti le richieste ai singoli governi e, insieme, all'Europa. E non è solo un problema di risorse, quanto di regole, a cominciare dal diritto alla mobilità. Con Corsica e Baleari presenteremo al G7 trasporti, a giugno a Cagliari, la proposta e l'accoglimento di una riscrittura delle norme sugli aiuti di Stato, per superare vincoli assurdi e miopi per chi vive in condizioni di insularità".

Pigliaru ha toccato, poi, il tema delle servitù militari: "Mai un passo indietro su quello che chiediamo con forza: un progressivo riequilibrio del peso delle servitù e la riconversione dei poligoni in attività duali", e anche di La Maddalena: "È partito finalmente il tavolo con Palazzo Chigi per porre fine a una vera e propria indecenza. Non ci devono essere tentennamenti, i cantieri vanno aperti e l'area sistemata e messa in sicurezza".

Molti i messaggi che circolano sui social, da parte di sardi, emigrati, e anche persone legate alla Sardegna.

Tra i primi, arrivati già ieri, quello di Gigi Littarru:

E quello con "Auguri a noi popolo sardo":

E, ancora, quello di Giuseppe:

Ilaria invece cita l'inno della Brigata Sassari:

Giulia, con "felice die de sa Sardigna", invia una bella foto:

E Varruzzu posta l'immagine di un murales:

Il servizio del Tg di Videolina:

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