È scontro sulla Statale 554 bis: l'Anas comunica che non riuscirà a concludere i lavori di sistemazione della strada che porta alla nuova 125 e al mare entro il 30 giugno come era previsto, proponendo in alterativa una soluzione di emergenza: la realizzazione di una bretella per aggirare i 130 metri di strada scoscesa.

Immediata la reazione dell'assessore Paolo Maninchedda, dei rappresentanti dei Comuni e del consigliere regionale Cesare Moriconi, assolutamente contrari a questa soluzione. "Siamo all'assurdo - dice Moriconi - Se ci sono problemi di tempo, l'Anas assicuri tre turni di lavoro per recuperare il tempo perduto. La strada deve essere assolutamente consegnata entro il 30 giugno anche per motivi di sicurezza. Domenica scorsa è scoppiato il caos nella galleria di Terra Mala. Facile prevedere cosa succederà durante l'estate se la strada resterà chiusa".

L'assessore ai Lavori Pubblici Maninchedda insiste: la data del 30 giugno va assolutamente rispettata.

La riunione del tavolo di monitoraggio sui lavori che interessano la 554 bis, interrotta per una frana già dalla scorsa estate, si è tenuta questa mattina nei locali dell'assessorato ai Lavori Pubblici: presieduta da Maninchedda, hanno partecipato il capo compartimento Anas Bortolano, gli amministratori dei Comuni di Maracalagonis, Sinnai, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Villasimius e il consigliere regionale Moriconi, firmatario di diverse interrogazioni sul problema e promotore del Comitato dei sindaci.

"L'Anas ha comunicato che, diversamente da quanto previsto il mese scorso, ritiene improbabile la conclusione dei lavori entro il 30 giugno, ma ha assicurato entro quella data l'apertura almeno di una carreggiata con doppio senso di marcia - spiega Maninchedda - Non solo io ma anche i Comuni e il consigliere Moriconi abbiamo giudicato inaccettabile questa comunicazione e ribadito fermamente la richiesta di conclusione dei lavori entro la data prevista".

L'esponente della Giunta ha poi chiesto ai Comuni di notificargli tutti i disagi economici e le compromissioni dei livelli di sicurezza e di incolumità dei cittadini che stanno registrando nei loro territori a causa del protrarsi dei lavori.

"Lo scontro con l'Anas sui tanti cantieri lumaca e sul portafoglio miliardario incagliato nei corridoi romani è ormai un'emergenza primaria. Tuttavia, la Regione non ha poteri reali contro le grandi aziende di Stato, se non quelli di segnalazione alle autorità competenti in materia di sicurezza pubblica delle gravi situazioni che si stanno verificando lungo le strade della Sardegna", conclude Maninchedda.
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