Kim Jong-nam, fratellastro maggiore del leader nordcoreano Kim Jong-un, è stato assassinato in Malesia.

Secondo le agenzie di stampa e altri media sudcoreani sarebbe stato colpito con una punta avvelenata da due donne (poi svanite nel nulla) appartenenti ai servizi segreti di Pyongyang all'aeroporto internazionale di Kuala Lampur.

Secondo la polizia malese l'uomo aveva con sé un passaporto con il nome di Kim Chol: non sarebbe la prima volta che il fratello del leader nordcoreano viaggia con documenti falsi.

Kim Jong-nam è il primogenito del dittatore nordcoreano Kim Jong-il, morto nel 2011.

Nato dalla relazione tra il "caro leader" e l'attrice sudcoreana Sung Hae-rim, era considerato il miglior candidato per succedere al padre alla guida del regime.

Ma nel 1995 è emigrato in Cina e nel 2001 è stato mandato in esilio da Kim Jong-il, dopo essere stato arrestato all'aeroporto di Tokyo con un passaporto dominicano falso.

Anche dopo la morte del "caro leader" Kim Jong-nam ha continuato a nascondersi, a quanto pare per paura del fratellastro che lo riteneva una minaccia alla legittimità del suo regime.

Sarebbe il secondo caso di morte di un'alta personalità della famiglia Kim, dopo l'esecuzione, avvenuta nel 2013, dello zio del leader nordcoreano.
© Riproduzione riservata