Proseguono le scosse di terremoto nelle zone di Marche e Umbria già duramente colpite dal sisma. Dopo la mezzanotte ci sono state decine le scosse, la più forte di magnitudo 3.5, registrata dall'Ingv stamattina alle 7.08: i comuni più vicini all'epicentro sono stati quelli di Pieve Torina, Fiordimonte e Pievebovigliana, nel maceratese.

Poco prima, alle 7.07, un'altra scossa, di magnitudo 3.4: in tal caso i comuni più vicini all'epicentro sono stati Norcia e Cascia, in provincia di Perugia.

Per l'INGV (Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia) le deformazioni si estendono su un territorio di 130 km quadrati.

Secondo il portavoce della Croce Rossa Italiana la vera emergenza è rappresentata dai bambini: «Anche se nell’emergenza dimostrano molta forza, successivamente vedono il terremoto come un mostro che arriva di notte. Da qui la necessità di dividere il reale dal surreale, altrimenti il macigno resta per tutta la vita nell’inconscio della persona».

Ci sono stati altri crolli nei cento centri più colpiti di Umbria e Marche.

"E' un calvario", ha detto il sindaco di Ussita, uno dei centri distrutti dal sisma di domenica mattina.

Alle ore 11.47 è stato rilevato un terremoto di magnitudo 3.1 anche in provincia di Firenze: localizzato nel comune di Castelfiorentino ad una profondità di 8 km.

Il sisma, precisa l'INGV, è stato avvertito dalla popolazione, dei comuni dell'area dell'Empolese Valdelsa e della Valdipesa.

Non ci sarebbero danni a persone o cose.

Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, dal 30 ottobre ci sono state oltre 1.100 scosse nel centro Italia.

Il premier Renzi è arrivato nel pomeriggio a Preci uno dei comuni del Perugino più colpiti.

Visita in forma privata la sua per partecipare ad una messa per la festività di Ognissanti.

"Tra giovedì e venerdì - ha affermato il premier- ci sarà il decreto legge: tutti insieme cercheremo di trovare delle soluzioni, coinvolgendo i sindaci".

"Ci vuole tanta tanta energia, forza decisione, da parte nostra - ha aggiunto-, ma c'è la consapevolezza che è una sfida tutt'altro che facile. Noi siamo sollevati che non ci siano morti, ma è un mezzo miracolo: Un terremoto 6.5 è il peggiore dai tempi dell'Irpinia".

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rientrerà invece anticipatamente da Israele dove è in visita.

Già domani sarà in Italia per recarsi nel pomeriggio nelle zone colpite dal terremoto.

Ricercatori del CNR e dell'INGV hanno rilevato le deformazioni del suolo causate dall'ultimo evento sismico del 30 ottobre attraverso le immagini radar dei sensori della costellazione Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus.

Ieri sera, la colonna mobile dei soccorsi della Regione Sardegna si è imbarcata dal porto di Olbia.

Si occuperanno della rimozione delle macerie e di accompagnare gli abitanti nelle loro case, dove possibile, per recuperare i beni abbandonati durante la fuga per le violenti scosse di questi giorni.

Stasera a Roma sono state momentaneamente chiuse per accertamenti tecnici le corsie laterali di Via della Conciliazione.

E' stato riaperto al traffico intanto Ponte Mazzini in direzione lungotevere Sangallo.

Ieri a Palazzo Chigi riunione del Consiglio dei ministri convocato per estendere per la seconda volta ai territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti dal terremoto lo stato d'emergenza già dichiarato in occasione del primo evento sismico del 24 agosto scorso.

Il governo varerà un nuovo decreto legge per affrontare l'emergenza terremoto, per stanziare più risorse e rendere disponibile più personale

Nel comunicato diffuso dopo la riunione si legge: "Il Consiglio dei ministri ha assunto una delibera che integra per la seconda volta la dichiarazione di stato d'emergenza del 25 agosto scorso per tener conto degli effetti dell'ultimo sisma e che consente al Capo del Dipartimento della protezione civile di operare con la massima tempestività ed efficacia.

La delibera autorizza inoltre uno stanziamento aggiuntivo di 40 milioni di euro, che si sommano alle risorse già stanziate per le stesse aree in occasione dei precedenti terremoti".

"Siamo in presenza di uno dei più gravi terremoti della storia dell'ultimo secolo, un evento veramente straordinario, che viene ad inserirsi in una dinamica molto difficile - ha detto Renzi -. Mezza Italia ha sentito la scossa, persone non vedono la fine, non campano più da due mesi".

"L'Italia si attrezza a misure altrettanto straordinarie nella condivisione e nel coinvolgimento dei cittadini, non ci saranno misure calate dall'alto", ha assicurato il premier.

Renzi ha poi annunciato che prima di Natale verranno inviati container nelle zone colpite dal terremoto, per consentire ai cittadini di rientrare nei loro territori. "Una fase intermedia prima delle casette di legno", ha spiegato. Intanto è stata un'altra, lunghissima notte di angoscia e paura nelle zone colpite dal sisma di ieri, avvertito in tutta Italia, da Bolzano a Bari.

Nel decreto del premier ci sarà anche la parte che prevede di mettere in sicurezza nei tempi più rapidi possibili i beni culturali.

"La cattedrale di Norcia- assicura Renzi- tornerà come prima, come è stato per la basilica di Assisi".

"Se siamo uniti, ricostruiamo tutto", ha ancora sostenuto Renzi.

" E' un'operazione che faremo con i sindaci e con gli esperti", così il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani.

Numerose scosse sismiche sono state avvertite per tutta la notte nel centro Italia. La più forte, di magnitudo 4.2, si è verificata alle ore 4.27 con epicentro a Norcia, in provincia di Perugia, a una profondità di 11 chilometri. E secondo l'Ingv, l'istituto di geofisica, la scossa di magnitudo 6.5 registrata ieri - la più forte in Italia dal 1980 - ha abbassato il suolo di ben 70 centimetri.

Grande emozione in tutto il mondo per la tragedia che ha colpito l'Italia.

Prosegue intanto la conta degli sfollati, il cui numero ora si aggirerebbe attorno alle 40mila persone: 25mila nelle Marche, circa 12mila in Umbria, (di cui solo 3mila a Norcia), duemila nel Lazio e mille in Abruzzo.

Ma si teme che si tratti di un bilancio destinato a crescere ancora. Si ipotizza che la cifra potrebbe arrivare a 100mila.

Sono oltre un centinaio i comuni delle Marche che hanno segnalato crolli.

La gente ha paura di restare soprattutto perché la terra non smette di tremare.

Ieri mattina alle 7.41 la terra era tornata a tremare con una scossa di magnitudo 6.5, la più forte mai registrata in Italia dal 1980.

Alle 17 convocato un Consiglio dei ministri straordinario: si parlerà di prevenzione, ricostruzione e la messa in sicurezza dei territori. Assicura Renzi: «Ricostruiremo tutto e non dovrà andare sprecato neanche un centesimo».
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