Sono ormai cinquantamila gli "epurati" in Turchia, dopo il tentato golpe di venerdì scorso.

Si tratta di funzionari, militari, magistrati e docenti, considerati complici dei golpisti e vicini all'imam Fethullah Gulen, accusato dal presidente Recep Tayyip Erdogan di essere la "mente" del tentato colpo di Stato.

Oggi un'altra raffica di sospensioni e di arresti, che ha travolto, fra gli altri, anche il rettore dell'università di Ankara.

Per Gulen, invece, in esilio negli Usa, il governo di Ankara ha chiesto, finora invano, l'estradizione a Washington.

Dal canto proprio, il leader politico e religioso - minacciato di "impiccagione" dai sostenitori di Erdogan - è uscito allo scoperto, definendo "ridicole" le accuse nei suoi confronti.

"Il presidente turco - ha detto Gulen - ha dimostrato ancora una volta che farà qualsiasi cosa sia necessaria a rafforzare il suo potere e a mettere a tacere le voci critiche. Chiedo al governo degli Usa di respingere qualsiasi tentativo di abusare del processo di estradizione per mettere in atto vendette politiche''.

''È ridicolo, irresponsabile e falso - ha aggiunto - pensare che io abbia qualcosa a che vedere con questo orribile golpe fallito''.

WIKILEAKS - Nel frattempo, migliaia di e-mail provenienti dalle caselle postali con dominio "akparti.org.tr", del partito al governo in Turchia, l'Akp, sono state pubblicate nella notte da WikiLeaks.

L'organizzazione ha postato un link per raggiungere un database che contiene un totale di 294.548 mail e migliaia di allegati provenienti da indirizzi legati al dominio del partito del presidente Recep Tayyip Erdogan, quelli usati solitamente per comunicare con l'esterno e non per questioni interne sensibili.

Il messaggio più recente porta la data del 6 luglio scorso, mentre i primi sono del 2010.

Il materiale, spiega WikiLeaks, è stato ottenuto una settimana prima del golpe fallito del 15 luglio in Turchia, e ne è stata verificata la fonte; quest'ultima precisa l'organizzazione, non è in alcun modo legata a "elementi coinvolti nel tentato colpo di Stato, né a partiti politici o Stati rivali" al governo di Ankara.

Dopo la pubblicazione, le autorità turche hanno bloccato l'accesso al sito di WikiLeaks; si tratta di una "misura amministrativa", ha detto l'Autorità per le telecomunicazioni.
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