Si sono ritrovate nel giardino sotto le mura del Castello, le mamme e badanti dell’Europa dell’est che lavorano in città e nell’hinterland, raccogliendo con entusiasmo l’invito dell’associazione Cittadini del

Mondo per la seconda edizione della giornata delle lavoratrici immigrate in Sardegna.

Per loro è stato un lungo pomeriggio di festa, tra musica, sonorità e canzoni delle loro terre lontane, abbandonate temporaneamente insieme agli affetti per trovare un lavoro e riuscire, con i guadagni, a

mantenere famiglie, mariti, figli.

Tante di loro sono laureate. Insegnanti, bibliotecarie, di certo donne con un buon bagaglio culturale ma costrette dalla crisi a lavori comunque difficili, delicati, usuranti.

Nel parco, oltre alla festa, anche un salto nella tradizione, con lo spettacolo gli artisti bielorussi.

Poi, spazioal confronto, alla discussione sulla loro condizione di immigrate con il sogno di poter tornare nelle rispettive

case e ritrovare gli affetti.
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