Oggi è in programma a Cagliari l'udienza di convalida dei provvedimenti di fermo per le venti persone coinvolte nella maxi operazione anticrimine portata a termine nei giorni scorsi.

Gli investigatori stanno cercando anche tre uomini che avrebbero fatto perdere le loro traccie poco prima che scattasse il blitz delle forze dell'ordine.

Si tratta di Salvatore Deriu, Simone Balloi e Antonello Mesina.

Secondo gli inquirenti la banda aveva panificato un nuovo colpo per lunedì mattina: nel mirino un portavalori da bloccare vicino a Voghera.

Per questo gli investigatori hanno accelerato ed eseguito i 20 fermi (tre sospettati sarebbero invece riusciti a sfuggire alla cattura) che ora dovranno essere convalidati dal gip e fatto scattare la maxi operazione in tutta la Sardegna.

Luca e Sergio Arzu di Talana, rispettivamente fratello e cugino dell'ex latitante Raffaele, insieme a Angelo Lostia, avevano già lasciato la Sardegna ed erano pronti a entrare in azione.

La banda inoltre aveva organizzato un assalto a un caveau ad Arzachena, un colpo da 20-25 milioni di euro molto simile a quella che, di recente, è stata messo a segno a Sassari.

Il blitz sarebbe dovuto scattare l'estate scorsa, tra luglio e agosto, ma gli investigatori che stavano seguendo le mosse della banda hanno dato ordine di svuotarlo.

Tra i componenti della banda c'è anche il vice sindaco di Villagrande, Giovanni Olianas.

L'inchiesta era iniziata in seguito a una perquisizione eseguita proprio in casa di Arzu dove gli inquirenti trovarono alcune banconote macchiate dal dispositivo anti-rapina installato nei bancomat e nelle valigette che vengono trasportate a bordo dei furgoni portavalori.

Al termine di una lunga indagine si è chiuso il cerchio intorno alle 23 persone ritenute coinvolte negli assalti ai furgoni portavalori messi a segno negli ultimi dieci anni in Sardegna e nel resto d'Italia.

Le misure di custodia cautelare disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari sono state eseguite all'alba in numerose città del Sassarese, del Nuorese e in Ogliastra.

In base alla ricostruzione degli investigatori le persone arrestate farebbero parte di un'associazione a delinquere di tipo paramilitare che progettava gli assalti in ogni dettaglio: dai sopralluoghi, al furto delle auto necessarie per le rapine, al reperimento delle armi da guerra, alle riunioni svolte all’interno di ovili.

Tra i numerosi colpi messi agli atti c'è anche il blitz nella cava di Barbusi, era il dicembre del 2015.

Tra i numerosi assalti contestati dalla Dda c'è anche quello clamoroso avvenuto nel 2013 al caveau di Nuoro per un bottino di oltre 6 milioni di euro.

Non solo.

La banda, secondo le accuse, si occupava anche di offrire accoglienza ai latitanti, gestire il traffico di droga e riciclare denaro sporco.

ECCO TUTTI I NOMI - Luca ARZU 44 anni di Talana, Sergio ARZU 36 di Talana, Giovanni Francesco BUSSU, 61 di Thiesi, Michele CHERCHI, 35 di Benetutti, Fabrizio Francesco CRISPONI, 36 di Mores, Vittorio FOGU, 44 di Orune, Angelo LOSTIA 43 di Olzai, Pietro Paolo LOTTO, 48 di Villanova Strisaili, Fabrizio MANCA 35 di Villanova Strisaili, Pietro MEREU 45 di Mores, Francesco MONNI, 53 di Olbia, Carlo OLIANAS, 43 di Villanova Strisaili, Gianluigi OLIANAS, 51 di Villagrande Strisaili, Giovanni OLIANAS, 51 di Villanova Strisaili, Gavino PIRA Gavino 46 di Gavoi, Mario PIRARI, 50 di Nuoro, Giovanni Salvatore PIRISI, 49 di Sarule, Salvatore SANNA, 38 di Orune, Pasquale SCANU, 40 di Bitti, Carmelo SORU, 41 di Ovodda.
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