Tra i partecipanti al festino a base di droga e alcol, finito venerdì scorso con la morte del 23enne Luca Varani, ucciso dopo ore e ore di sevizie in un appartamento del Collatino, alla periferia est di Roma, c'era anche un militare.

Arrivano così a sette le persone presenti nella casa degli orrori in quelle lunghe "ore di delirio": oltre al soldato, a Varani e i due killer (Manuel Foffo e Marco Prato, i due assassini rei confessi), sulla lista degli inquirenti ci sarebbero uno spacciatore albanese, un amico romano ma residente a Milano (Giacomo, già sentito nelle scorse ore) e un altro misterioso personaggio.

"VOLEVA CHE FOSSI LA SUA BAMBOLINA" - È il pr romano Marco Prato, davanti al gip durante l'udienza di convalida dell'arresto, a fornire ulteriori particolari sulla notte nella casa di Manuel Foffo.

Ha raccontato di essersi presentato lì già il martedì sera, in abiti maschili ma con nella borsa indumenti femminili e una parrucca. Della droga - dice - se n'era già occupato Foffo. Poi si è vestito da donna e i due sono andati a dormire.

Il giorno dopo, dovendo fare rifornimento di cocaina, hanno chiamato "Alex Tiburtina". "Ho avuto rapporti anche con lui", ha confessato Prato. Poi il ragazzo, giovedì mattina, ha lasciato l'appartamento.

E, giura ancora il pr, che ancora tra i due amici-criminali non era ancora scattata la molla che li avrebbe spinti di lì a poco a mettersi in cerca di una preda e ucciderla "per vedere che effetto facesse ammazzare una persona".

Deliri che ora Prato addossa a Foffo, il quele - dice - "voleva che diventassi la sua bambolina"

LA VERSIONE DI ALEX - Oggi Alex, 34 anni, romano, pugile dilettante, che è risultato tra i frequentatori della casa di Foffo la notte tra mercoledì e giovedì (24 ore prima dell'omicidio), è stato sentito oggi dagli inquirenti e ha negato di aver avuto rapporti sessuali con i due e di aver bevuto super alcolici o assunto droga.

"Appena entrato in quell'appartamento mi hanno offerto più volte un bicchiere con un superalcolico. Io ho rifiutato perché bevo birra", ha raccontato.

Ha detto anche di aver visto Foffo e Prato in stato di evidente alterazione. Ma secondo il suo racconto nessuno dei due era vestito da donna, anche se dice di aver notato una parrucca in casa.

Poco prima di andarsene - secondo quanto ha detto agli inquirenti - Prato si sarebbe rivolto a Foffo dicendogli: "Tanto con lui non dovevano fare nulla".

IN CERCA DI UNA PREDA - Foffo e Prato, ancora vestito da donna, si mettono così in cerca di una "marchetta" e girano la città in auto. Non trovano nessuno che faccia al caso loro e tornano nell'appartamento. Ormai sono le 6.30 della mattina, quando mandano l'invito via sms a Luca Varani, offrendogli 120 euro come compenso in cambio di sesso.

"L'HO ACCOLTO VESTITO DA DONNA" - Quando la vittima, nella mattinata di venerdì, ha suonato alla porta, Prato - racconta egli stesso, come riporta il Corriere della Sera - lo ha accolto con ancora i vestiti da donna addosso. Poi i due hanno fatto sesso e si sono drogati, fino a che Varani non ha bevuto un intruglio che lo ha messo ko.

Prato riferisce anche di come Foffo lo istigasse per strangolare Luca, che però avrebbe avuto un sussulto riuscendo a liberarsi dalla presa. Sarebbe stato Manuel - sempre secondo Prato - a prendere martello e coltello e a dare il via alla mattanza.

A LETTO ABBRACCIATI DOPO L'OMICIDIO - Dopo aver seviziato e ucciso Luca, i due killer hanno dormito nello stesso letto abbracciati. È un altro dei particolari agghiaccianti che stanno emergendo in queste ore dall'inchiesta in corso.

Ai due assassini il pm contesta l'accusa di omicidio aggravato dalla crudeltà, anche se non è stata contemplata l'aggravante della premeditazione, a causa delle versioni discordanti nei racconti di Foffo e Prato.

FOFFO: "PRATO MENTE" - Prato ha poi insistito davanti al giudice di "non avere le responsabilità nell'assassinio attribuitegli dall'amico".

"Prato dice bugie, non sono un predatore sessuale", ha detto Manuel Foffo, da sabato è rinchiuso nel carcere romano di Regina Coeli. "Non sono nemmeno attratto dagli omosessuali", ha dichiarato, aggiungendo come si sentisse minacciato dall'amico.

Con lui - confessa - ha avuto solo un rapporto orale per colpa delle grosse quantità di alcol e droga che stavano assumendo.

"CONTATTATO DA PRATO PER INCONTRO" - "Sono stato contattato da Marco per un incontro. Lui e l'amico mi invitarono a un festino. Erano tutti nudi. C'era alcol e cocaina a volontà, ma io me ne sono andato perché non mi sentivo a mio agio".

Questo il racconto fatto ieri in tv, a "Pomeriggio 5", da un ragazzo cercato qualche tempo fa da Marco Prato.

"Poi Marco si è scusato a proposito del loro atteggiamento, dicendo che non volevano mettermi in imbarazzo. Sono sconvolto, quello che è successo a quel ragazzo poteva capitare tranquillamente a me".
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