"Non so perché lo abbiamo fatto, eravamo in pieno delirio e volevamo vedere che effetto faceva uccidere".

Queste alcune delle parole dette da Manuel Foffo, 29enne romano, studente di giurisprudenza e figlio del proprietario di una delle più famose agenzie di pratiche auto e di un ristorante di Roma, in una confessione choc - questa mattina - davanti al pm e ai carabinieri che lo hanno interrogato.

Insieme a un amico ha ucciso a coltellate e martellate un ragazzo di 23 anni, dopo aver assunto alcol e cocaina nel corso di un festino in casa che andava avanti da due giorni, almeno da giovedì 3.

È morto così, a Roma, Luca Varani: sabato 5 marzo il suo corpo è stato trovato in un'abitazione al decimo piano di un palazzo di via Igino Giordani, nel quartiere Collatino.

Era nudo, in camera da letto, con tagli su tutto il corpo, segni al collo e la testa sfondata, deceduto da ore.

IL DELITTO - A dare l'allarme è stato proprio Foffo, proprietario della casa del delitto, che la mattina dopo il delitto è andato al funerale di uno zio morto da poco e, preso dal rimorso, ha raccontato tutto al padre, il quale ha chiamato i carabinieri.

Gli uomini dell'Arma hanno rintracciato anche il complice, Marc Prato, 30 anni. Si era nascosto in un albergo dove ha tentato il suicidio ingerendo barbiturici e alcol. Salvato dagli stessi carabinieri che lo hanno scovato, ieri è stato dimesso dall'ospedale e ora si trova in carcere.

Prato, madre francese e padre italiano, un presunto flirt due anni fa con la showgirl Flavia Vento, è un volto noto della movida romana e organizzatore di eventi gay.

"Volevamo uccidere qualcuno. Volevamo vedere l'effetto che fa. Eravamo usciti in macchina la sera prima sperando di incontrare qualcuno, poi abbiamo pensato a Luca Varani, che il mio amico conosceva", ha detto ancora Foffo.

E così hanno fatto: lui e Prato si sarebbero drogati e avrebbero invitato a casa la vittima con il pretesto di una festa.

Anche Varani avrebbe assunto sostanze, prima che i due mettessero in atto il loro piano e lo uccidessero a colpi di martello e coltellate al ventre e al petto.

La vittima, originario della ex Jugoslavia, adottato da una famiglia della Capitale, era fidanzato con una ragazza che - secondo gli inquirenti - ignorava le sue frequentazioni in ambienti omosessuali.

OMICIDIO PREMEDITATO - Secondo quanto si apprende, dopo averlo ucciso i due aguzzini sarebbero rimasti qualche ora nella casa per cercare di cancellare parte delle prove, buttando i vestiti insanguinati del giovane e il suo cellulare in un cassonetto.

Ora dovranno rispondere di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà, le sevizie e i futili motivi.

"TROPPO BUONO CON LE PERSONE SBAGLIATE" - Su Facebook, Marta, la ex fidanzata di Luca Varani, colpito con coltellate e oggetti contundenti in modo che morisse lentamente, ha affidato i suoi pensieri a un lungo post: "Non mi interessa delle dicerie, non mi interessa di niente. Lo amo e lo amerò per sempre, ma non il Luca che era con tutti, il Luca che era con me... Capisco il vostro stupore, c'è più di qualcosa che non torna ... Andrò fino in fondo alla verità".

E in un altro post aveva scritto: "Sei stato troppo buono e ingenuo con le persone sbagliate".
© Riproduzione riservata