Giulio Regeni, il ricercatore friulano trovato morto al Cairo lo scorso 3 febbraio, sarebbe stato torturato e ucciso in una casa nel centro della capitale egiziana. Il cadavere, è poi stato abbandonato presso un cavalcavia autostradale, dove è stato ritrovato.

Questa l'indiscrezione riportata oggi dal quotidiano indipendente Al Masry Youm.

"Gli inquirenti - riporta il giornale - hanno scoperto che la vittima è stata uccisa in un appartamento al centro della capitale e dopo il suo corpo è stato trasportato sulla strada desertica Cario-Alessandria".

Il quotidiano non cita le fonti da cui ha appreso la notizia, ma sostiene che sarebbe questa la conclusione cui sarebbero giunte "le indagini della squadra di ricerca della Prefettura di sicurezza di Giza".

GENTILONI: "FERMEZZA" - Dell'omicidio del connazionale ha parlato oggi il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, riferendo alle Commissioni Esteri di Camera e Senato.

Il numero uno della Farnesina ha assicurato "impegno" e "fermezza" del governo per arrivare alla verità e ai responsabili.

"BASTA INSINUAZIONI" - Intanto, in un'intervista alla Reuters, il ministro degli Esteri dell'Egitto, Sameh Shoukry, ha nuovamente respinto quelle che definisce "insinuazioni" secondo cui il 28enne sarebbe rimasto vittima di un brutale rastrellamento dei servizi di sicurezza egiziani. "È spiacevole - ha detto - che possa essere stato soggetto a qualche forma di criminalità. E speriamo che saremo in grado di arrivare fino in fondo e portare davanti alla giustizia chiunque sia responsabile di questa tragica morte".
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