Le auto costano sempre di più e le quotazioni dell’usato hanno raggiunto livelli mai visti. Pandemia, guerra Russia-Ucraina e caro energia, per citare solo le ragioni più evidenti, hanno scatenato una tempesta perfetta che sta generando rivoluzioni anche nel mondo dell’automotive.

Non c’era momento migliore per le case cinesi per crescere nel mercato interno e introdursi massicciamente nei Paesi occidentali. Il fenomeno è solo all’inizio ma è impetuoso. Se pochi mesi fa su questa rubrica raccontavamo dei brand cinesi sbarcati in Italia, ora con la migliore configurazione delle reti di vendita la presenza dei modelli di Pechino sulle strade è sempre più tangibile. E inizia a rompere monopoli consolidati da molti decenni con auto a basse o a zero emissioni disponibili a costi estremamente concorrenziali.

Mentre guidate la vostra auto provate a far caso a quante Mg vedete sulle strade, a quante Evo, Dr (queste ultime due assemblate in Italia ma prodotte in Cina), Ickx, Sportequipe, le cui vendite raddoppiano ogni anno. Sono auto quasi sempre a ruota alta con dotazioni ricche e prezzi mediamente più bassi delle concorrenti europee. Spesso vendute da concessionarie storiche che hanno colto la nuova tendenza sul mercato e vendono, oltre ai marchi tradizionali, anche quelli nuovi che promettono di garantire volumi elevati.

Fateci caso, anche nelle televisioni irrompono gli spot dei nuovi brand e ci vorrà poco tempo perché ci si abitui a dire frasi nuove come: “Vedo che anche tu hai una Byd”, o “Come va la tua Xpeng”.

Ecco scendere dalle bisarche auto a marchio Aiways, Seres, Chery, Geely, Zeekr, Fengshen, Nio, Dfsk e Saic, ecco le riviste specializzate proporre le prove su strada di modelli prodotti a Shanghai o a Guangzhou. E del resto la Cina è ormai il più grande mercato del mondo per immatricolazioni di auto nuove: 24,8 milioni di veicoli nuovi prodotti nel 2019, un calo nell’anno successivo (23,7 milioni) 24,9 milioni nel 2023 (a luglio), con una previsione fino a 29,1 milioni nel 2027.

I prezzi, poi, sono competitivi ed è proprio questa la leva che dalla repubblica popolare utilizzano per conquistare nuovi acquirenti. Anche quelli che iniziano a guardare con diffidenza all’elettrico ma non si vogliono svenare.

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