Uras (Progressisti): «Giunta regionale slegata dalla società, urge verifica»
Il monito dell’ex senatore: «Ignorati i partiti, difficile fare le riforme utili ai sardi. La sanità? Non basta commissariare le Asl»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Non dico che la Sardegna sia ferma. Però non corre».
E dovrebbe?
«E sì. Altrimenti i divari con gli altri territori si ampliano».
Sta dicendo che l’azione della Regione è insufficiente?
«Sto dicendo che il contesto richiederebbe un livello di efficienza, una qualità di programmazione e una velocità di realizzazione che non mi sembra sia ciò che siamo in grado di esprimere oggi».
Luciano Uras ha impallinato più di una Giunta, amica o avversaria; sa come far tremare il terreno sotto i piedi di un governatore, non ha paura delle parole.
Se ora le misura, è per mostrare ad Alessandra Todde un cartellino giallo anziché rosso: il partito dei Progressisti (di cui è il padre fondatore) non interrompe la linea di credito verso la coalizione che ha vinto le Regionali del 2024, ma qualcosa ancora qui non va, come direbbe il poeta.
Certo, il nodo è il caso di Gianfranco Satta: assessore all’Agricoltura indicato dai Progressisti ma ormai in rotta col partito, che quindi non si sente più rappresentato nell’esecutivo. Uras però ne dà una lettura che mette in discussione il metodo di conduzione della Giunta e della coalizione: «In questo anno di governo il nostro partito non ha potuto concorrere alla realizzazione degli interventi di maggior rilievo, dalla riforma sanitaria alla Finanziaria».
L’intervista completa di Giuseppe Meloni su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App Digital