Una battaglia epica, e meno male che gli organizzatori di Wimbledon hanno pensato, da quest'anno, di introdurre il tie break sul 12 pari nel set decisivo, altrimenti Federer e Djokovic avrebbero potuto continuare a darsele di santa ragione fino a domani.

Alla fine la spunta Djokovic con il punteggio di 7-6, 1-6, 7-6, 4-6, 13-12, dopo aver annullato due match point al rivale in quella che è la finale di Wimbledon più lunga di sempre. Quattro ore e 57 minuti.

Per il serbo è il quinto titolo ai Championships, il 16esimo Slam in assoluto, quattro in meno di Roger Federer, fermo a 20 Slam e 8 Wimbledon.

Una delle partite più belle, per emozioni, agonismo e livello tecnico della storia del tennis. Parla il saldo vincenti errori, positivo per entrambi: un clamoroso 94 a 61 per Roger, 54 a 52 per Nole.

Kate Middleton consegna il trofeo al serbo (Ansa)

Un match con tanti rimpianti per Roger Federer, che è stato sul punto di diventare il vincitore più anziano di Wimbledon ma è stato tradito dal suo dritto nel momento decisivo. Djokovic non ha giocato meglio, anzi, ma ha avuto il merito di non sbagliare i punti importanti. Testimonianza i tre tie break su tre vinti in partita.

LA CRONACA - Il primo set segue i turni di servizio, al tie break prevale il serbo 7-5, recuperando da uno svantaggio di 3-5. Nel secondo parziale è un assolo del campione svizzero, che si porta subito avanti e pareggia i conti con un perentorio 6-1.

Nel terzo entrambi tengono facilmente i rispettivi turni di servizio fino al 5-4 Federer, quando lo svizzero si vede annullare un set point sul 30-40. Anche questa volta si va al tie break, anche questa volta prevale Nole, che va subito avanti 3-0 e tiene fino al 7-4. Il quarto parziale è tutto di Federer, che prende il largo sul 2 pari e lo conquista con il punteggio di 6-4.

Roger Federer (Ansa)

Da questo punto in poi si esce dallo sport e si entra nella fantascienza. Due campioni che continuano a tirare legnate anche dopo 4 ore e passa di gioco: entrambi over 30, con Federer addirittura sull'orlo dei 38, che compirà tra meno di un mese.

Un possibile punto di svolta al sesto game. Il serbo fa il break e va 4-2, ma Federer risponde con colpi da campione e torna in partita. Quattro pari. Da questo momento in poi sembra Federer il più lucido, quello che più riesce a mettere in difficoltà l'avversario al servizio.

E sul 7 pari è proprio Roger a prendersi il break. Sembra fatta: 8-7 e 40-15 per Federer. Due match point sciupati con altrettanti errori di dritto, il suo colpo. Mai fare regali al cannibale Djokovic, che si avventa e azzanna alla giugulare lo svizzero, riprendendosi il break e rientrando in partita. Otto pari. E così si va avanti fino alla fine, con entrambi che tengono i servizi. Nole più a fatica.

Djokovic a terra (Ansa)

Due occasioni per breakkare nuovamente lo svizzero se le procura - grazie a dei colpi magistrali - nel 23esimo game, uno dei più belli dell'intero match. Djokovic non molla, le annulla e sale 12-11. Federer tiene il suo e si va al tie break. Djokovic va 2-1 grazie a una demi-volèe sbagliata da Federer, tiene i suoi servizi e sale sul 4-1. E così si procede, fino al 7-3 finale che decreta: il campione è ancora Djokovic, per il secondo anno di fila.

Il pubblico, che tifava Federer per ovvi motivi, non storcerà sicuramente il naso. Ha assistito a un match che resterà nella storia del tennis. E lo stesso Roger - ferma restando l'inevitabile delusione - si è presentato ai microfoni col sorriso.

"Finale da ricordare? Io cercherò di dimenticarla: è stata una grande partita, molto lunga, e devo essere soddisfatto della mia performance e farmi le congratulazioni. Spero di aver dato ad altri la possibilità di credere che a 37 anni non è tutto finito", ha dichiarato Federer a caldo.

(Unioneonline/L)
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